A Napoli scoppia il caso del condono per gli alloggi abusivi

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“A diverse centinaia di famiglie napoletane sono arrivati gli auguri di Natale dell’Amministrazione De Magistris: una richiesta di 9.000 euro e la scoperta di essere stati classificati come occupanti abusivi della propria casa. Si tratta di tutte quelle famiglie che abitano in immobili in attesa del rilascio di licenza in sanatoria che, pur avendo una richiesta di condono pendente da oltre vent’anni, a causa della presenza di vincoli ambientali o paesaggistici ancora non hanno ottenuto il titolo in sanatoria”. Così in una nota il consigliere comunale di Napoli Andrea Santoro (Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale) “L’ultima trovata di Palazzo San Giacomo, ad insaputa del Consiglio comunale – aggiunge Santoro – , è stata quella di invocare una vecchia legge degli anni ’70 e far passare il concetto che un immobile edificato abusivamente fino a che non avrà il rilascio del condono è da intendersi acquisito al patrimonio comunale, con buona pace dei proprietari che dopo trent’anni che pagano ICI ed IMU al Comune diventano da un giorno all’altro inquilini del Comune di Napoli, per giunta classificati come occupanti abusivi – prosegue Santoro – . Da questa singolare e discutibile interpretazione delle norme, la richiesta di un acconto di 9.000 euro in attesa di conguaglio. Un tentativo indecente di far cassa sulla pelle dei napoletani, dimenticando che se i condoni non sono stati ancora rilasciati agli aventi diritto è per l’incapacità dell’Amministrazione comunale di sottoscrivere un protocollo d’intesa con la Soprintendenza per il riconoscimento della procedura semplificata di autocertificazione. Sono così inadeguati a Palazzo San Giacomo che non si rendono conto che piuttosto che chiedere il pagamento di queste somme dovrebbero trovare il modo per concedere i condoni a chi ne ha diritto e lì, giustamente, potrebbero chiedere piuttosto il pagamento degli oneri di urbanizzazione che ben volentieri i proprietari sarebbero disposti a versare pur di completare una volta e per sempre questo lungo iter di condono. Stiamo parlano di cifre da capogiro: almeno 100 milioni di euro. Invece di incassare questa somma si limitano a cercare di raschiare il fondo del barile tentando di racimolare qualche migliaio di euro con espedienti a dir poco discutibili”, conclude Santoro.