A Napoli parte “Ospitalità solidale”: souvenir artigianali per aiutare i minori a rischio

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Tozzetti di ceramica e corni portafortuna realizzati dai giovani detenuti nel carcere minorile di Nisida, maschere e Pulcinella plasmati da ragazzi in condizione di disagio della IV Municipalità, oppure semplici segnalibri: sono questi i souvenir che verranno proposti ai turisti in 29 strutture del Centro storico di Napoli (9 hotel, 17 bed and breakfast, 2 case vacanze e 1 appartamento della II e IV Municipalità) grazie al progetto “Ospitalità Solidale” promosso dalla Fondazione di comunità del Centro storico di Napoli e presentato stamattina a Palazzo Marigliano.

img 6446Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare i turisti alle attività non profit presenti sul territorio attraverso una raccolta fondi. In cambio di una donazione minima (dai 2 ai 10 euro a seconda del manufatto artigianale scelto), i turisti potranno portare a casa un oggetto tipicamente partenopeo e, contemporaneamente, finanziare un Fondo per i minori a rischio di Napoli.

Questo progetto – spiega il presidente della Fondazione di comunità, Adriano Giannolaè un importante esempio di come associazioni, istituzioni e soggetti che operano su un territorio possano collaborare, in questo caso su un tema, quello del sostegno all’educazione e alla formazione dei minori a rischio, che non è mai stato molto preso in considerazione dal sistema di welfare e che oggi, con il restringimento delle risorse pubbliche e la crescente povertà, è di grande rilevanza sociale perché le prime vittime della marginalità sono proprio i bambini ai quali spesso vengono negati diritti“. Giannola parla di “un’iniziativa di primo impatto, simbolica, che auspichiamo possa essere arricchita e rafforzata dalle istituzioni, a cominciare dal Comune. Abbiamo già associato quasi trenta strutture alberghiere, ma speriamo di moltiplicarle nelle prossime settimane“, ha concluso.

I manufatti proposti ai turisti sono realizzati dalla cooperativa sociale “Nciarmato a Nisida” (“Il meglio di te” ONLUS) e dai ragazzi del laboratorio “La Bottega Murialdina” dell’associazione Famiglia Murialdo, che ogni giorno coinvolgono decine di ragazzi in attività laboratoriali.

img 6461Partecipare a questo progetto è stato importante per i ragazzi di Nisida che, dovendo realizzare un certo numero di manufatti entro una data definita, hanno dovuto tenere un ritmo di produzione preciso: un’esperienza importante per fargli comprendere cosa significa lavorare“, dice il presidente della cooperativa “Nciarmato a Nisida”, Dino Gravina.
La responsabile della “Bottega Murialdina” – cooperativa “Anema e coop”, Mariarosaria Cuccurullo, spiega come “la nostra attività miri a dare ai giovani fuori dall’obbligo scolastico che vivono nel territorio della IV Municipalità, in particolare del Rione Luzzatti-Ascarelli, un quartiere ad alto rischio criminale e con un elevato tasso di povertà, una prospettiva diversa dalla strada, attraverso laboratori di produzione artigianale di ceramica, di arte presepiale e di sartoria, sperando che questo possa servir loro anche per trovare un lavoro”.

L’elenco delle strutture che hanno aderito all’iniziativa ed altre informazioni sul progetto sono disponibili sul sito www.ospitalitasolidalenapoli.it