A Napoli la Biennale della Prossimità, si parla di rigenerazione

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Rigenerare luoghi e relazioni è il tema della Biennale della Prossimità che si svolgerà a Napoli dal 3 al 5 ottobre. La V edizione della manifestazione nazionale arriva nel capoluogo campano con workshop, mostre, eventi, laboratori e attività ludiche per circa 600 partecipanti da tutta Italia. Ricco il programma che si svolgerà tra il teatro Trianon, l’Albergo dei poveri, Officine Gomitoli, il Centro Salesiani Don Bosco e la Fondazione Campania Welfare. «La scelta di Napoli non è stata casule, è una scelta coraggiosa di cui siamo molto orgogliosi – ha detto Massimo Ruggiero, Comitato promotore nazionale della Biennale della Prossimità – perché c’è una simmetria tra il tema scelto e la città: chi viene da fuori resta stupito di come sta cambiando Napoli, una città in cui ci sono anche contraddizioni e differenze che convivono in spazi strettissimi». Partner della manifestazione sono la Regione Campania, il Comune di Napoli e Fondazione Con il Sud. Tra gli appuntamenti, i ‘Dialoghi’ in cui la prossimità sarà declinata sull’economia, sulla cura, sull’inclusione e sulle visioni future. Nel giorno dell’apertura il teatro Trianon sarà protagonista con due spettacoli: ‘Un estremo atto d’amore’ di Riccardo Salvini, vincitore del Premio Lucia 2020, e ‘Storie’, a cura di Rete 14 Luglio, interpretato da Francesco Giorda e Stefano Dell’Accio. «Si parla tanto di povertà educativa, di povertà affettiva – ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche sociali, Lucia Fortini – e credo che uno dei veri mali del nostro tempo sia la solitudine rispetto alla quale ritengo che la prossimità possa essere una delle risposte . Credo che questa iniziativa sia un’occasione per condividere esperienze, momenti di riflessione e spunti volti all’azione che possono garantire un welfare forte, solido e orientato al benessere comune». Nel corso dei tre giorni sarà presentata la quarta indagine dell’Osservatorio nazionale sulla prossimità: un’analisi che evidenzia il valore produttivo e generativo, caratteristico ed esclusivo procurato dall’approccio di prossimità. A chiudere la manifestazione sarà una cena di piazza, aperta alla cittadinanza, che si svolgerà al rione Sanità. «Accogliere a Napoli la Biennale della Prossimità – ha concluso Laura Marmorale, comitato locale Biennale della Prossimità – ha dato l’opportunità ad una fitta rete trasversale del mondo dell’associazionismo, della cooperazione sociale, dell’istruzione, del volontariato, della cultura, di incontrarsi, di conoscersi, di riunirsi per tracciare mappe e percorsi nuovi, per raccontare quanto la città è già in grado di esprimere». La Biennale della Prossimità nasce da un percorso di partecipazione, iniziato un anno fa quando 38 organizzazioni locali hanno risposto all’appello lanciato dai promotori nazionali. Alla presentazione, tra gli altri, hanno partecipato anche Daniele Ferrocino, comitato promotore nazionale Biennale della Prossimità, e la consigliera regionale Roberta Gaeta.