A Francesco Di Leva e Anna Foglietta il premio Segreti d’autore a Sessa: riceveranno un’opera di Paladino

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in foto Anna Foglietta

Sono Francesco Di Leva e Anna Foglietta i vincitori di Segreti d’Autore 2024. L’attore napoletano e l’attrice romana ritireranno il premio, una preziosa opera dell’artista Mimmo Paladino, rispettivamente il 6 e il 7 settembre nello storico Palazzo Coppola di Valle-Sessa Cilento, nell’ambito della rassegna estiva ideata da Ruggero Cappuccio e diretta da Nadia Baldi. Dieci giorni ricchi di appuntamenti, dal 30 agosto all’8 settembre, che daranno vita alla quattordicesima edizione di “Segreti d’Autore”, il Festival dedicato ad Ambiente, Scienze, Arti e Legalità, organizzato dal Comune di Sessa e da Teatro Segreto, in collaborazione con Run Film e le Associazioni The cult e ArticolArt. Si parte venerdì 30 con Sergio Assisi, che, accompagnato dalla direttrice artistica Nadia Baldi, dialogherà con il pubblico a Palazzo Coppola, location dell’intera programmazione. A seguire sarà proiettato “Il mio regno per una farfalla”, il film scritto, diretto e interpretato dall’attore e regista napoletano. La storia, ambientata nell’isola d’Ischia, è quella di Sasà, un cinquantenne scapolo d’oro e donnaiolo, che, dopo una vita spesa in divertimenti, cede al fascino di un’entomologa. Commedia all’italiana, tra favola e realtà meno anacronistica di quanto si immagini. Con citazioni scespiriane, a partire da quel “regno per un cavallo” al quale fa riferimento il titolo, e verità incastonate in salvifica evasione. “Non sono importanti gli anni che hai, ma i sogni che fai”, dice Sasà. E ci sembra di conoscerlo. La sera successiva, il 31 agosto, dopo il ricordo di Attilio Bonadies, attore e docente salernitano scomparso nel mese di giugno, il protagonista sarà Giovanni Esposito. Il comico napoletano leggerà infatti “Le Roux aveva comprato un coltello” di Enrico Ianniello, un racconto di grande impatto emotivo, tra l’incanto della bellezza della più famosa reggia borbonica e il dolore del tradimento. Subito dopo sarà proiettato il film “Ribelli per caso” di Vincenzo Terracciano, dove uno degli interpreti principali è proprio Giovanni Esposito. Il cibo diventa lo strumento di una rivoluzione. Una grande abbuffata, organizzata barricandosi in una stanza d’ospedale, per riflettere con leggerezza sul tema sempre attuale della malasanità, tra un primario presuntuoso e arrogante e la pazienza dei pazienti. Musiche del Maestro Ezio Bosso. Tre gli appuntamenti in programma, invece, il 1° settembre. Si parte alle 20 con il concerto del clavicembalista Francesco Cera dal titolo “In Bach’s room”. Il talento di un artista apprezzato anche all’estero e quello del genio musicale tedesco si fonderanno nella magia di Palazzo Coppola e regaleranno agli spettatori un momento di poesia e bellezza. Da non perdere poi, subito dopo, “La cappella di famiglia”, il testo, ambientato a Napoli negli ultimi anni del 1700, che Marco Perillo ha affidato alla sapiente interpretazione di Gea Martire. Tra sogni svaniti di Rivoluzione, e in attesa del furente ritorno di re Ferdinando, l’amore si intreccia con la Storia e presenta il suo conto, disegnando la sorte dei protagonisti. La Martire è anche nel prestigioso cast di “Veleni”, noir sensuale e ironico che nel 2017 ha segnato il debutto alla regia cinematografica di Nadia Baldi. Un vero e proprio “ritorno a casa”, per un film dark ambientato in un paese del Cilento popolato quasi esclusivamente da donne, dove gli unici uomini rimasti sono il farmacista, un vagabondo e il prete, un immenso Roberto Herlitzka. Maurizio De Giovanni-Euridice Axen è l’accoppiata vincente del 2 settembre. A fare da trait d’union è Ruggero Cappuccio. Lo scrittore, drammaturgo e regista napoletano, ideatore di “Segreti d’Autore”, alle 20 dialogherà con De Giovanni su “Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone”, ultima fatica letteraria del più famoso dei giallisti italiani, mentre a seguire la bravissima attrice romana con passaporto svedese porterà in scena, diretta da Nadia Baldi, “Settimo senso”, un testo scritto da Ruggero Cappuccio, dove il mistero della vita e della morte di Moana Pozzi diventa strumento narrativo ricco di suggestioni e di verità indicibili. La vera pornografia è la ferocia del potere, la politica che ignora il bene collettivo, l’arrivismo e la violenza di esseri senza scrupoli. Tra un gioco notturno di seduzione con il giornalista incontrato per caso e il tradimento di uno scoop, la scelta non sarà facile. A gennaio “Settimo senso” sarà in scena nella stagione del teatro Gioiello di Torino.