A Foiano di Val Fortore parte la seconda edizione di Feo Fest-Terre Nostre, festival ecologico culturale

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L’Occhio di Leone, ideato dall’artista Giuseppe Leone, è un osservatorio sull’arte visiva che, attraverso gli scritti di critici ed operatori culturali, vuole offrire una lettura di quel che accade nel mondo dell’arte, in Italia e all’estero, avanzando proposte e svolgendo indagini e analisi di rilievo nazionale e internazionale.

Il Fortore, piccolo polmone verde tra le colline sannite, oggi più che mai accende un riflettore sull’ambiente e sull’eco sostenibilità. Goethe descriveva le montagne come ‘Maestri muti che fanno discepoli silenziosi’. Non stupisce, allora, che a divenire scrigno e portavoce di un sentire ecologico condiviso sia proprio il comune di Foiano di Val Fortore (BN), borgo adagiato tra i declini dell’Appennino interno che si dimostra, ormai da tempo, assai attento ai dettami della rivoluzione verde e della sensibilizzazione ambientale.
E’, però, patrocinando e ospitando Feo Fest – Terre Nostre, festival ecologico-culturale ideato e coordinato dal Collettivo_Gea per la direzione artistica di Alessandra Facchiano, Angela Cerritello e Matteo Fioretti, che Foiano, con alla guida il Sindaco Dott. Giuseppe Antonio Ruggiero, unisce attenzione solerte alla natura ai linguaggi dell’arte, al suo potenziale comunicativo e aggregativo. Il contest, che avrà luogo dal 23 al 28 agosto 2022, trova simbolica inaugurazione con un Concerto al Tramonto (23 agosto, ore 20:00 presso Piazza Campanile) affidato alla maestria dei musicisti e compositori Riccardo Tesi e Maurizio Geri. Artisti internazionali della world music, Tesi e Geri indagano la musica con fare originale e spontaneo che mescola e rimescola il vecchio al nuovo, l’umano all’etereo, il vicino al lontano. Son fuoco, energia, suono primordiale.
Camminare per un paese antico, tra i suoi palazzi consegnati alla storia. Camminare tra un’umanità vasta condensata in immagine. Ecco cos’è, invece, HUMANA, il video project ideato e realizzato dal Collettivo_Gea capace di raccontare la solidità del complesso identitario foianese attraverso il media della video arte. Sarà possibile “attraversare” l’esposizione, esclusivamente in notturna, da 23 agosto, giornata inaugurale del festival, fino alla serata del 26 dello stesso mese presso Via Orticelli e Piazzale Ex Carcere.
Ma non solo, lo scenografico piazzale sarà anche cornice di un’ampia sezione dedicata allo street food (dal 23 al 26 agosto), complice la collaborazione con selezionate aziende locali che guardano con occhio attento alla tradizione come all’innovazione. E il viaggio nelle specialità culinarie fortorine continua, il 27 agosto, con l’Aperibosco presso le atmosfere silvane del Bosco Frosolone e con il Caffè all’alba che, il 28 agosto, saluta il festival con una colazione ai primi raggi del sole.
E, ancora, Workshop Formativi aperti alla creatività, laboratori di Nature Experience all’insegna di yoga e meditazione e un folto calendario di eventi gratuiti. Al Concerto al Tramonto seguono, infatti, presso Piazza Campanile, Le Cinque Stagioni (24 agosto) spettacolo musicato danzante di e con Matteo Fioretti e Margherita Dotta a cui prendono parte Leonardo Maietto, Antonio Cicoria e il Maestro Enzo Nini, ospite d’onore della serata. Il 25 agosto on stage Gianni Valentino e Lello Tramma con Totò Poetry Culture, un’altalena onirica tra le poesie di Antonio De Curtis in equilibrio squisitamente precario tra musica elettronica e versi dal sapore antico. E se il 26 il borgo si fa scenario perfetto del documentario I Villani, per la regia di Daniele De Michele, racconto corale di quei piccoli baluardi di economia morale e caparbia, il 27 agosto appuntamento tra il fruscio degli alberi per Glass in the Wood, performance musicale dall’alto grado concettuale con Alessandra Facchiano ed Elisabetta Loconsole. Il Teatro del Sole sarà in conclusione, con la sua suggestiva composizione a raggiera, cornice del Concerto all’Alba: la voce di Sara Jane Ceccarelli e la chitarra di Lorenzo De Angelis sono canto di sirena in alto mare che rinvia il ritorno a casa per trascinarci, ancora e ancora, tra le onde dolci, e al contempo vertiginose, di un percorso sonoro indimenticabile.
E se come sibillino ricordava Pavese ”un paese ci vuole, Feo Fest – Terre Nostre trasforma Foiano di Val Fortore in casa di tutti, luogo in cui tornare, in cui riconoscere alberi e case familiari, in cui credere nel potere salvifico della natura e in quello balsamico della cultura.