E-commerce, 2 Pmi su 3 impiegano più di 4 addetti: il record al Sud

51


L’e-commerce ha generato e continua a generare posti di lavoro: due pmi online su tre impiegano più di quattro persone nella propria attività di commercio elettronico e quasi una su due pensa che ne impiegherà almeno altre quattro nei prossimi 12 mesi. Lo rivela una ricerca commissionata da eBay a ‘Human Highway’, che ha analizzato le aspettative delle imprese italiane attive nell’e-commerce . Il numero di persone che verranno impiegate nel corso del prossimo anno varia in base alla dimensione dell’azienda: sono mediamente due nuove persone dedicate all’e-commerce  nelle micro imprese, quattro nelle piccole imprese e sei nelle medie imprese. “L’osservatorio eBay sulle pmi italiane (oltre 30mila attive sulla nostra piattaforma) -spiega a Labitalia Claudio Raimondi, general manager di eBay in Italia- evidenzia da tempo un trend incoraggiante: chi ha iniziato a vendere online non solo ottiene risultati di business importanti ma spesso trova nuova linfa per il proprio spirito imprenditoriale. Non è un caso che, secondo una nostra recente ricerca, quasi 9 aziende su 10 che operano online guardano al futuro con ottimismo”.
Secondo Raimondi, “i dati su lavoro ed export rafforzano questo trend ma ci dicono anche che dobbiamo continuare a lavorare incessantemente perché tutte le pmi italiane siano pienamente consapevoli della grande opportunità del commercio elettronico”. “In questo senso, i dati di oggi -dice ancora Raimondi- dell”Osservatorio eCommerce B2C’ del Politecnico di Milano confermano il trend di crescita degli ultimi anni, registrando un +18% per un giro d’affari di quasi 20 miliardi di euro. Tuttavia, la bassa penetrazione rispetto al totale del mercato retail nel settore dei prodotti (circa il 3%) -spiega ancora Raimondi- sta lì a dirci che, per fare un vero salto di qualità come sistema Paese, resta ancora molto da fare, e che occorre contrastare i fattori frenanti che ancora resistono dal lato dell’offerta”. E il boom di nuovi posti di lavoro nelle pmi legati all’e-commerce  riguarda in particolare il Sud, dove, secondo i dati della ricerca di eBay, la percentuale di aziende che impiega almeno quattro persone sale al 70%, e nelle Isole, dove si registra la stessa percentuale di pmi che prevedono di impiegare almeno altre quattro risorse nel prossimo anno. Il Sud si conferma anche campione nella capacità di identificare le opportunità offerte dal commercio elettronico: l’81% delle pmi che operano nel Meridione punta forte sull’export come canale per alimentare la crescita, una percentuale superiore alla media nazionale (77%).
Secondo Raimondi, “i dati su lavoro ed export rafforzano questo trend ma ci dicono anche che dobbiamo continuare a lavorare incessantemente perché tutte le pmi italiane siano pienamente consapevoli della grande opportunità del commercio elettronico”. “In questo senso, i dati di oggi -dice ancora Raimondi- dell”Osservatorio eCommerce B2C’ del Politecnico di Milano confermano il trend di crescita degli ultimi anni, registrando un +18% per un giro d’affari di quasi 20 miliardi di euro. Tuttavia, la bassa penetrazione rispetto al totale del mercato retail nel settore dei prodotti (circa il 3%) -spiega ancora Raimondi- sta lì a dirci che, per fare un vero salto di qualità come sistema Paese, resta ancora molto da fare, e che occorre contrastare i fattori frenanti che ancora resistono dal lato dell’offerta”. E il boom di nuovi posti di lavoro nelle pmi legati all’e-commerce riguarda in particolare il Sud, dove, secondo i dati della ricerca di eBay, la percentuale di aziende che impiega almeno quattro persone sale al 70%, e nelle Isole, dove si registra la stessa percentuale di pmi che prevedono di impiegare almeno altre quattro risorse nel prossimo anno. Il Sud si conferma anche campione nella capacità di identificare le opportunità offerte dal commercio elettronico: l’81% delle pmi che operano nel Meridione punta forte sull’export come canale per alimentare la crescita, una percentuale superiore alla media nazionale (77%).