“Diamo grande rilevanza all’articolazione così strategica dell’Università qui a San Giovanni, e quando si vuole investire nella città di Napoli, come nel caso della Apple”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a margine dell’inaugurazione della IOS Academy a San Giovanni. “Siamo contenti del lavoro fatto dal Comune di Napoli che ha fortemente voluto che quest’area avesse, pur all’interno di una cornice universitaria, una fruizione e che questa possa essere un’area di cui possono fruire i giovani soprattutto dell’ area orientale e di San Giovanni”, prosegue il primo cittadino, ricordando gli investimenti fatti “su metro, infrastrutture, fogne, strade” “per rendere viva e vitale sempre più questa zona attraverso i giovani della nostra città e non solo”.
Il sindaco pensa anche “all’indotto che si realizza per negozi, bar ristoranti” e rende “Napoli appetibile dal punto di vista degli investimenti. Se oggi si investe è perché evidentemente la città è credibile, forte e capace, organizzativamente in grado di ospitare qualsiasi evento. C’è una cooperazione istituzionale apprezzabile nella nostra città”.
Ricollegandosi all’ affermazione del Rettore Manfredi sui contatti con altre aziende intenzionate ad investire a Napoli, de Magistris spiega: “Potrei fare un elenco di centinaia di contatti. Oggi investire a Napoli conviene, non ha più l’immagine dei rifiuti ma di una città vitale, competitiva, piena di giovani, competenze, creatività, fantasia, energia, umanità e capacità economiche, al netto dei problemi che sono tantissimi è una città che esprimere competenze importanti”. “L’obiettivo”, dice il numero uno di Palazzo San Giacomo, “è che i giovani non vadano via da Napoli dopo essersi realizzati e specializzati”.
Poi aggiunge: “Oggi è un giorno importante non solo per l’Academy ma per una collaborazione importante tra istituzioni e con il Governo. Oggi sono contento per il quartiere San Giovanni e per la città di Napoli. Compito nostro è dare sempre più infrastrutture e ci auguriamo che il Governo non faccia mancare i fondi per realizzare queste opere”.
