Finmeccanica, il Governo sia vigile

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La nuova Finmeccanica, destinata a diventare “Leonardo”, raccoglierà quanto resta di quell’intervento pubblico nell’economia che, pur con tutti i limiti e contraddizioni, aveva avuto l’innegabile merito di contribuire in maniera decisiva all’industrializzazione di tante aree del Paese, tra cui la stessa Campania, portando l’Italia nel novero dei paesi maggiormente industrializzati.
In un mondo in repentina trasformazione, anche in campo economico, il venir meno delle vecchie Partecipazioni Statali, che nella fase ultima erano solo funzionali ad un assistenzialismo che tanto ha contribuito a quel deficit che pesa come un macigno sui conti dello Stato, non vi poteva essere più spazio per una Finmeccanica finanziaria e da qui il mutamento, cui abbiamo assistito e stiamo assistendo, nella nuova Finmeccanica, con un cambio che già solo quello del nome intende rendere immediatamente evidente.
Ai nuovi assetti non poteva che corrispondere una operazione di perequazione e armonizzazione dei trattamenti in essere nei vari siti produttivi, che ha portato alla sottoscrizione di un accordo di secondo livello molto apprezzabile, ma che non è sufficiente, perché adesso bisogna concentrarsi sulla individuazione di una  strategia industriale per l’intero sistema, attraverso una chiara configurazione del futuro “Leonardo”, che deve essere efficiente e capace di stare sul mercato globale.
L’efficienza, tuttavia, non può significare intervenire necessariamente sul personale, ma dotarsi di una organizzazione del lavoro funzionale al progetto e dotarsi di tecnologia all’avanguardia.
Servono, quindi, investimenti per l’intero sistema industriale e come Fim Campana e Napoletana rivendichiamo con decisione e fermezza la predisposizione di un piano di investimenti complessivo che, valorizzando le professionalità presenti sui vari siti, risponda alla domanda di una produzione capace di essere concorrenziale con i maggiori produttori mondiali, con una qualità capace di fare la differenza, perché questo deve essere l’obiettivo finale da raggiungere.
Il Governo Nazionale che nei giorni scorsi ha firmato con il Governatore De Luca il patto per la Campania, tra i miliardi di investimenti per le infrastrutture e lo sviluppo stanziati fino al 2020, ha l’obbligo, prima che politico, morale di destinarne una quantità sufficiente allo sviluppo industriale e su questo non sono ammesse “distrazioni” se si vuole mantenere competitività a livello internazionale, perché il rischio è di indebolire i nostri siti produttivi e perdere la sfida nel mercato globalizzato, diventando sempre più marginali.
Come Fim Cisl Campania e partenopea apprezziamo la posizione assunta da Moretti verso gli attuali  soci  dell’ATR, essendo consapevoli che, con Finmeccanica, ci aspetta una sfida dura e difficile, ma che si può vincere se sarà affrontata, tutti insieme, con spirito costruttivo: Azienda, Governo, Sindacati, Istituzioni Locali e Associazioni Imprenditoriali.

Giuseppe Terracciano (segretario generale Fim Cisl Campania)