Camera di Commercio, nuovo regolamento camerale: 1 milione e 200mila euro ai Confidi

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Evitare la dispersione di risorse e massimizzare l’efficacia delle risorse a disposizione: questo l’obiettivo del nuovo regolamento camerale sui Confidi. Lo spiega in una nota la Camera di Commercio di Napoli che parla delle novità sul sistema creditizio.

“La nuova legge approvata in via definitiva nel luglio scorso – vi si legge – reca una delega al Governo per la riforma del sistema dei confidi, al fine di favorire l’accesso al credito per le piccole e medie imprese (PMI) e per i liberi professionisti. La delega si propone di realizzare tale obiettivo tramite la valorizzazione del ruolo dei confidi, la semplificazione degli adempimenti e il contenimento dei costi a loro carico affinchè le Pmi siano incentivate a ricorrere a strumenti innovativi e alternativi al credito bancario allo scopo di facilitare il raggiungimento di un più duraturo equilibrio economico, finanziario e patrimoniale per l’impresa, propedeutico a una migliore relazione con il sistema bancario.

La Camera di Napoli intende proseguire nel sostenere l’azione dei Confidi i quali, pur manifestando difficoltà di alcuni operatori ad adeguarsi al nuovo quadro normativo e avendo carenze organizzative, oltre che patrimoniali, restano un sostanziale pilastro nel rapporto banca impresa.

È necessario evitare la dispersione di risorse e massimizzarne l’efficacia della somma di € 1.200.000,00 prevista: questo è lo scopo perseguito dal nuovo Regolamento camerale che premierà la efficacia operativa, l’effetto leva e le scelte organizzative del Confidi presente sul territorio napoletano, nel rispetto della disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato.

La Camera di Napoli con il nuovo Regolamento si è dotata di uno strumento operativo che con le sue soluzioni tecniche premia gli intermediari più strutturati, più efficienti e che assicurino l’innescarsi di economie di scala, senza tralasciare l’importanza del valore fondamentale del ruolo dei confidi che consiste nella prossimità al territorio e nella conoscenza diretta e approfondita delle imprese, ma soprattutto aiuta a superare quella “rivalità” tra banche e confidi che devono tornare ad essere visti come soggetti complementari all’interno della filiera del credito”.