Verso la stabilizzazione le valute G10 dopo una settimana frenetica

61

 

Il punto della mattinata. Borsa italiana in calo. Il Ftse Italia All-Share segna -0.91, Ftse All-Share Capped -0.92, Ftse Mib -0.95, Ftse Italia Mid Cap -0.80, Ftse Italia Small Cap +0.19, Ftse Italia Star -0.46, Ftse Aim Italia -0.17.

Le principali Borse europee hanno aperto l’ultima seduta della settimana in calo. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,1%, il Cac40 di Parigi lo 0,4%, il Ftse100 di Londra lo 0,3% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,8%.

In Francia il Pil nel secondo trimestre è calato dello 0,1% rispetto al primo trimestre. In precedenza l’Insee aveva stimato una crescita zero.
Alla fine di una settimana frenetica, la maggior parte delle valute del G10 si sono in qualche modo stabilizzate. Dopo essere salita dello 0,80% sulla scia della decisione sui tassi da parte della FOMC, la moneta unica è leggermente scesa a 1,12. Durante la notte la coppia EUR/USD si è spostata di poco ed è stata scambiata all’interno di una banda di oscillazione molto stretta tra 1,1194 e 1,1212.

Obbligazionario eurozona poco mosso dopo il rally di ieri. Il rendimento del decennale tedesco è stabile a -0,07%, quello del BTP sale di 4 bp all’1,21%. Lo spread sale di 4 bp a 128.

Tokyo in leggero ribasso con il Nikkei 225 che chiude a -0,32%. Borse cinesi sotto la parità: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a -0,47%, l’Hang Seng di Hong Kong al momento segna -0,4% circa.

Future sugli indici azionari americani in calo dello 0,1-0,2 per cento. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +0,65%, Nasdaq Composite +0,84% (con nuovo massimo storico), Dow Jones Industrial +0,54%.

Borse asiatiche

In Asia l’andamento delle borse è contrastato, anche se complessivamente le piazze della regione continuano a muoversi sui massimi dal luglio dello scorso anno. 
Tokyo, rimasta chiusa giovedì per la celebrazione della festa dell’Equinozio autunnale), perde terreno nonostante gli interventi della Bank of Japan e della Federal Reserve nei giorni scorsi abbiano rafforzato il dollaro (lo yen è in modesto declino sulla valuta Usa, ma si era apprezzato significativamente a mercati chiusi giovedì). Il risultato è stata una perdita dello 0,32% per il Nikkei 225 (appena meglio ha fatto l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,26%). 
Sul fronte macroeconomico da segnalare che a sorpresa in settembre l’attività manifatturiera del Giappone va in espansione per la prima volta dopo sei mesi. La lettura preliminare dell’indice Pmi stilato da Markit/Nikkei segna infatti per il mese in chiusura un progresso a 50,3 punti dai 49,5 punti della lettura finale di agosto e contro i 49,2 punti del consensus. Seduta positiva invece per Seoul, con il Kospi che limita comunque allo 0,10% i suoi guadagni.

Sul fronte delle materie prime, il Bloomberg Commodity Index cala dello 0,5% (primo declino in oltre una settimana), complice il deprezzamento superiore all’1% del petrolio e il moderato declino dell’oro. Dopo i guadagni della seduta di giovedì gran parte dei metalli di base si deprezzano a Londra (il nichel è il peggiore, con una flessione superiore all’1%). 
A Sydney i titoli minerari comunque tengono (a differenza di quelli petroliferi) e l’S&P ASX 200 segna la migliore performance della regione, con un progresso dell’1,06% al termine degli scambi.

In vista della chiusura, Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 perdono circa lo 0,10% e lo 0,30% rispettivamente mentre è intorno allo 0,20% il deprezzamento dello Shenzhen Composite. In modesta flessione anche l’Hang Seng di Hong Kong (mentre è superiore al mezzo punto percentuale la perdita dell’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China).

Borsa Usa

Borsa Usa: nuovo record per il Nasdaq, ieri. La Borsa di New York ha chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,54%, l’S&P 500 lo 0,65% e il Nasdaq Composite lo 0,84%. Il listino tecnologico ha toccato il nuovo record storico a 5.342,88 punti.

Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 16 settembre si sono attestate a 252 mila unità, inferiori alle attese (262 mila) e al dato rilevato la settimana precedente (260 mila). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 2,113 milioni, inferiore ai 2,143 milioni attesi.
L’Indice Chicago Fed National Activity nel mese di agosto si e’ attestato a -0,55 punti, da +0,24 punti registrati nel mese di luglio (rivisti da +0,27). L’Indice Prezzi Abitazioni pubblicato dalla Federal Housing Finance Agency (FHFA) è cresciuto dello 0,5% nel mese di luglio, superiore alle attese degli addetti ai lavori fissate su un incremento dello 0,3%. Su base annuale l’indice è salito del 5,8%. Le vendite di abitazioni esistenti sono scese ad agosto dello 0,9% rispetto a luglio (-3,4%), a 5,33 milioni. Il dato è risultato inferiore al consensus fissato su un incremento dell’1,1%.

Nel mese di agosto, l’Indice Anticipatore (Leading Indicator), che misura l’andamento dell’attività economica statunitense nei prossimi 6-12 mesi, è diminuito dello 0,2% su base mensile, risultando inferiore alle attese degli economisti fissate su un incremento dello 0,1%. 

I dati macro attesi oggi
Venerdì 23 Settembre 2016

14,30  CA CPI    

14,30  CA  Retail Sales     

15,45 USA Indice Markit PMI manifatturiero preliminare set.