San Matteo, Sepe alla Caserma Zanzur per le celebrazioni del Santo Patrono dei finanzieri

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Oggi, presso la Caserma Zanzur, Sua Eminenza Rev.ma il Card. Crescenzio Sepe, Arcivescovo metropolitano di Napoli, ha presieduto la celebrazione eucaristica in onore del Santo Patrono della Guardia di finanza, San Matteo.
Alla celebrazione del rito solenne hanno fatto gli onori di casa il comandante interregionale dell’Italia meridionale, gen. c.a. Andrea De Gennaro ed il comandante regionale Campania, gen. d. Fabrizio Carrarini.
All’evento hanno partecipato una folta rappresentanza di militari, di ogni ordine e grado, in servizio alla sede di Napoli, componenti degli organismi della rappresentanza militare, nonché appartenenti alla locale sezione dell’Associazione nazionale finanzieri in congedo.
Di rilievo è stata la partecipazione anche delle massime autorità istituzionali locali: il prefetto, i vertici dell’autorità giudiziaria, delle forze di polizia, delle forze armate e degli uffici finanziari, che hanno condiviso con le fiamme gialle partenopee il significativo momento spirituale.
L’evento religioso, curato dal cappellano militare capo, monsignor Gerardo Sangiovanni, come ha avuto modo di sottolineare il gen. c.a. De Gennaro, rappresenta per tutte le fiamme gialle in servizio ed in congedo un momento intenso di raccoglimento religioso e di riflessione spirituale che induce a seguire le orme del Santo Patrono, il Santo che cambiò vita per mettersi al servizio del prossimo e degli onesti, quasi a voler tracciare la strada da seguire nell’attività che quotidianamente il Corpo è chiamato a svolgere: lo spirito di servizio verso lo Stato e la collettività che lo compone e la tutela dei cittadini onesti.
L’alto ufficiale ha rivolto alle fiamme gialle presenti l’auspicio di seguire l’esempio del Santo Patrono, conferendo, vieppiù, forza e vigore alla quotidiana attività di contrasto ad ogni forma di illegalità, dando, coerentemente, esempi di rispetto dei valori etici, morali e professionali nel diuturno operare, anche nella prospettiva di contribuire, come cristiani, a “seminare” il senso di giustizia sociale, a favore delle persone meno fortunate e bisognose di aiuto.