Cultura digitale, lezioni online e gratuite con “Emma”

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“Emma” (www.europeanmoocs.eu) lancia un MOOC “collettivo” con i Digital Dis-Courses di 12 esperti internazionali per creare una forma di dibattito e confronto sui temi più attuali delle Culture Digitali. Si chiama, MOD (https://platform.europeanmoocs.eu/#mod), sta per MOOC of Distinction, è diviso in 12 mini MOOC, realizzati per  scoprire insieme cosa significa essere digitali, qual è il ruolo degli algoritmi, dell’inconscio digitale e dei network della conoscenza.

A partire da oggi tutti potranno seguire i mini MOOC, scoprendo il pensiero di Alessandro Bogliolo, Danah Boyd, Inge De Waard, Derrick De Kerckhove, Stephen Downes, Cristina Miranda, David Orban, B. W. Powe, Bruno Sorrentino, Barend van Heusden, Juliet Webster, David WeinbergerIl MOD è la più recente iniziativa di EMMA, l’European Multiple MOOC Aggregator, guidato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, che offre corsi aperti e gratuiti – in modalità multilingue – prodotti da università Europee e istituzioni della cultura per aiutare a preservare e a promuovere la ricchezza culturale, educativa e linguistica dell’Europa.

I contributi del MOD possono essere seguiti secondo i propri interessi, partendo da uno qualsiasi dei mini MOOC, per costruirsi il proprio percorso personale.

Emma – spiega Rosanna De Rosa, coordinatrice del progetto – è infatti un progetto pilota nato con l’idea di sperimentare nuove modalità di apprendimento in un ambiente aperto e dinamico. Rompere gli schemi fa parte del gioco, è l’unico modo per comprendere cosa funziona e perché“.

Nel dettaglio:

Alessandro Bogliolo, già autore del MOOC di successo (Coding in your Classroom, Now! (https://platform.europeanmoocs.eu/course_coding_in_your_classroom_now) esplora il mondo degli algoritmi.

Danah Boyd parla della vita al tempo dei big data e dell’intelligenza artificiale.

Inge De Waard descrive un esperimento di apprendimento delle lingue con le scuole secondarie attraverso MOOCs multilingue

Derrick De Kerckhove, considerato l’erede naturale di McLuhan, discute come sta cambiando il rapporto con lo scherma e ne sottolinea il crescente potere. Riflette inoltre su come sarà l’educazione di domani.

Stephen Downes parla della nascita di un nuovo tipo di conoscenza nell’era della rete.

Cristina Miranda esplora il possibile dialogo tra arte, scienza, ingegneria e scienze umane.

David Orban discute lo sviluppo esponenziale delle tecnologie e il loro impatto politico.

B. W. Powe esplora e descrive  gli effetti dell’elettricità, del ruolo dell’immaginazione nella scoperta e nella creazione di significato a partire dal teatro.

Bruno Sorrentino guarda l’elemento umano nei processi documentali e riflette sulle implicazioni delle nuove tecnologie e dei social media nel giornalismo e film-making.

Barend van Heusden introduce una teoria della cultura e dei media sviluppata nel corso di un progetto nei Paesi Bassi. Alla luce della sua teoria, esamina come l’istruzione possa evolvere in futuro.

Juliet Webster affronta le questioni che circondano il divario di genere nel settore delle TIC.

David Weinberger si chiede perché qualcuno pensa che Internet ci renda stupidi, e guarda alla natura mutevole della conoscenza nell’era di Internet.

Inoltre, tutti possono proporsi per diventare animatori volontari del MOD, un’occasione per conoscere il pensiero degli esperti coinvolti (basta scrivere a  info@europeanmoocs.eu) o di partecipare alle attività di traduzione supportata da un innovativo sistema di traduzione esperta basato su machine learning.