È adesso, Di Maio for president

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Posteggiare la Panda rossa della moglie nei pressi del Senato non è peccato, né reato. Mentire, invece, si. Le tavole della legge sono dimenticate perché desuete o stravolte. Le promesse coincidono con le bugie. Ma nessuno se ne accorge. Per carpire voti la verità è intercambiabile. Ora i romani sono serviti. Chissà quale sorpresa riserva il futuro agli italiani. Si inneggia all’onestà solo ai funerali. I defunti non rubano. Hitler non fu così stupido da diventare Borgomastro di Berlino. Non ci sarebbe stato il nazismo. I 5 stelle sono stati più ingenui. Hanno subìto rivelato la propria inefficienza. Sono bugiardi, incapaci e sprovveduti anche loro. Adesso, per continuare ad accusare gli altri, contano sulla nostra dabbenaggine. Al giorno d’oggi stupidità e ignoranza possono essere grandi risorse per gli imbroglioni.

Ecco l’Italia del futuro

Non conoscono l’uso del congiuntivo, ma si ritengono capaci di guidare il paese. Dicono bugie e danno la colpa agli altri. La folla applaude senza capire. Solo a pochi si accappona la pelle. È con l’ignoranza che, da quasi un quarto di secolo, si mangia. E anche con l’arroganza. Mentire è lecito. Tanto sono sempre nel giusto. A sbagliare sono solo gli avversari. Loro sono loro, gli altri non sono un cavolo. Se non sa amministrare il Campidoglio, controllerà il guru. Lei è una controfigura. Niente Olimpiadi perché i costruttori rubano. Come non uscire di casa per paura dei borseggiatori. Quelli della Via Pàl erano intelligenti. Tutti graduati tranne uno. Qui non ci sono soldati semplici, seppure nessuno abbia un titolo di studio. È possibile scendere più in basso?

Ecco l’Italia del futuro

Non conoscono l’uso del congiuntivo, ma si ritengono capaci di guidare il paese. Dicono bugie e danno la colpa agli altri. La folla applaude senza capire. Solo a pochi si accappona la pelle. È con l’ignoranza che, da quasi un quarto di secolo, si mangia. E anche con l’arroganza. Mentire è lecito. Tanto sono sempre nel giusto. A sbagliare sono solo gli avversari. Loro sono loro, gli altri non sono un cavolo. Se non sa amministrare il Campidoglio, controllerà il guru. Lei è una controfigura. Niente Olimpiadi perché i costruttori rubano. Come non uscire di casa per paura dei borseggiatori. Quelli della Via Pàl erano intelligenti. Tutti graduati tranne uno. Qui non ci sono soldati semplici, seppure nessuno abbia un titolo di studio. È possibile scendere più in basso?

La felicità può essere infinita

Madre Teresa di Calcutta mi insegnò che la felicità esiste. Il segreto consiste nel godere di quella degli altri. La incontrai a Bangkok e con lei visitai un quartiere di baracche dove bambini e adulti soffrono di rachitismo, per la denutrizione e la mancanza di difese immunitarie. La ricordo anche sul palcoscenico dello stadio di Bologna, in occasione del primo Telethon che Giovanni Paolo II le impose di presentare. Piccola e minuta, mortificata dalla sua stessa popolarità, non disse una parola. Il cardinale, che l’accompagnava, sembrava il suo assistente. Lo spettacolo era nei suoi silenzi. Venti minuti di applausi ininterrotti. Tutti folgorati dalla beatitudine che già allora la Santa emanava.