Maledetta società in cui si deve solo vincere

Hanno tagliato il traguardo assieme, barcollando, claudicanti, per ultime. Hanno vinto la medaglia per la solidarietà, che ha maggiore valore. La podista neozelandese si era fatta male cadendo nei cinquemila metri e l’americana si fermò ad aiutarla. Nascono amicizie e amori tra avversari. Vincitori e sconfitti si abbracciano al termine di ogni gara, mettendo da parte la rivalità. Peccato che le olimpiadi durino due settimane e si svolgano solo ogni quattro anni. Durante questo lungo intervallo si dimentica purtroppo la vera funzione dello sport. Prevalgono, allora, l’ambizione di successo e di ricchezza, l’ostilità, il raggiro, l’inimicizia,. Le scommesse sono truccate, ma si continua a giocare. La giustizia sportiva è sempre distratta se non assente. I tifosi applaudono gli imbroglioni che si dopano, e condannano i migliori. Lo sport va il letargo fino ai prossimi giochi. Come nella vita.

 

Risolvere i problemi col manganello

Mano libera a carabinieri e polizia per ripulire le nostre città. L’autorizzazione gliela darà Salvini, se andrà al governo, magari con leggi speciali. Questo il programma xenofobo e razzista che eccita gli elettori della Lega. Eppure, senza tutela dei diritti umani né garanzie istituzionali, molti di loro saranno le prime vittime. Si aspettava gli applausi dalle forze dell’ordine, che, invece, hanno sùbito rivendicato il ruolo di difesa dei cittadini. Nello sbattere fuori clandestini, profughi e rom consiste la sensibilità politica e la lungimiranza del leader delirante. Usando la forza si dovrebbero risolvere i problemi del paese, che non sono disoccupazione, debito pubblico, corruzione e ignoranza. Purtroppo la polemica si innesta sul diritto di indossare la divisa non su una mentalità pericolosa e istigatrice. Non vuole allearsi con Parisi, né con Alfano e neppure con Casini. Il centro destra moderato è lui. In questi casi i medici suggeriscono di non contraddirlo e togliergli il vino.

 

Non basta sparare a un negro per sentirsi bianco

Infatti, è stato subito sospeso dal servizio e probabilmente sarà processato. Non era mai accaduto. Ma l’assassino è negro come la vittima. Negli Stati Uniti solo i poliziotti bianchi hanno il diritto di sparare alle spalle a un giovane di colore che scappa e che, quindi, è innocuo. È accaduto a Milwaukee, che adesso la popolazione ha dato alle fiamme. Si accende un altro focolaio di rivolta negli stati del Sud. L’ISIS è più crudele, ma non altrettanto stupida. Non si uccidono i correligionari. Anche l’odio va contingentato. È così che cominciano le guerre civili. Poi, come sempre accade quando si supera il limite, ci andranno di mezzo tanti innocenti di tutte le razze. Santità, può spiegarglielo lei, per favore, in uno dei prossimi Angelus? Il ragazzo correva con una pistola in mano – è la giustificazione – come un testimone in una gara di staffetta. Il poliziotto non poteva sapere, ma ha capito che era rubata, come pure l’auto. Quindi, andava fermato. Per sempre.

 

Un americano in visita di cortesia

Continuano gli arresti di massa, le epurazioni, la chiusura dei quotidiani, il carcere per i giornalisti, le perquisizioni, i ricatti alla popolazione. Due ergastoli e 1900 anni di reclusione per il religioso turco Gulen, accusato di avere ispirato e gestito dagli Stati Uniti il fallito golpe. 38 mila criminali graziati per liberare le carceri e metterci i prigionieri politici. La giustizia è manovrata. In arrivo la pena di morte. Ma Bruxelles sta a guardare. Strasburgo è in vacanza. L’Europa tace. Nessuno dimostra dissenso. Erdogan minaccia tutto il mondo, anche l’Italia che indaga il figlio per riciclaggio. Putin sembra passato dalla sua parte. Ma, almeno, lo ha atteso a Mosca. Il vicepresidente Biden, invece, si reca lui ad Ankara. Quale risultato spera? Non era più dignitoso starsene a casa e trasmettere un po’ di biasimo?

 

Quando oltraggio al pudore era denudarsi, non coprirsi

Si può stare in spiaggia nudi, ma non col burkini, incompatibile con la cultura francese. Non è una misura di sicurezza contro il terrorismo, ma un’inopportuna e inutile intromissione nelle usanze altrui. Si riesce, così, a infastidire anche quella borghesia musulmana che si fa gli affari propri e non ce l’ha con lo stato. L’ipocrita ragione è la difesa della donna e della sua dignità da una fede maschilista. L’effetto è una grave mancanza di rispetto per la pratica religiosa altrui. Secondo George Bernard Show – vissuto in un’epoca in cui tutti erano più seri – se la donna sapesse quanto fascino perde per ogni centimetro quadrato di pelle che scopre, andrebbe vestita con un saio. Suggeriva il burkini, con un secolo di anticipo. Hollande ha la presunzione di imporre la civiltà, che, invece, ognuno deve conquistare da solo.

 

Saranno pure bambinoni, ma che classe!

Mentre da noi la preoccupazione degli elettori è di non far vincere l’avversario naturale, in America i repubblicani responsabili sconsigliano di votare Trump. Sarebbe pericoloso come presidente. È più adeguata la Clinton. Non si tratta di un derby. In ballo c’è l’avvenire dei propri figli e del paese. Allora meglio perdere che fare eleggere chi non si stima e potrebbe danneggiare seriamente gli Stati Uniti e il mondo intero. In Italia, invece, l’odio per la candidata democratica, che credono di sinistra, è tale da tifare per Trump. Che importa se ne andranno di mezzo le nostre famiglie, se verrà dichiarata qualche altra guerra, se gli USA ripiomberanno nella crisi, trascinandoci. Chiunque vada al ballottaggio alle prossime politiche vincerà Di Maio, che non studiava, né lavorava e neppure ha mai dimostrato di valere qualcosa, nemmeno come steward allo stadio S. Paolo. Ma, almeno, lo scudetto non sarà né della Roma né della Lazio.