Il conte Dracula – emozioni interpretative sulla sua tomba

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Piazza Santa Maria La Nova, il gruppo di visitatori varca la soglia del chiostro antico e si avvia a colpo sicuro verso una lapide. L’emozione cresce passo dopo passo fin quando ilmarmo è lì a pochi centimetri. L’hanno visto solo in fotografia quel disegno, l’hanno ritrovato ed è proprio come era stato immaginato: i «segni» ci sono tutti, è il momento di sentirsi parte della scoperta e viverne a fondo le emozioni. C’è un’atmosfera strana: una lucina rossa corre sulla lapide e poi scompare, sembra una goccia di sangue. In sottofondo si sente un battere sordo, non è chiaro se sia il bussare frenetico a una porta di legno o il battere sincopato di un tamburo a morte. Un faro illumina la lapide mentre un cono d’ombra cala su di essa come un drappo. Scorrono vicine le immagini di alcuni dei simboli che l’indagine degli studiosi dell’Università di Tallin in Estonia ha raccolto. Sono solo luci, immagini, nessuna rappresentazione scenica. E’ un crescere di emozioni abilmente guidate, provocate, evocate. Potrebbe essere un modo di proporre al pubblico un esperienza culturale da ricordare. Potrebbe. Oggi abbiamo una lapide, in un angolo del bellissimo chiostro di Santa Maria La Nova, con una didascalia piuttosto sommaria, poca gente che guarda con indifferenza e null’altro..

La storia è però affascinante, ricca di sfumature, di colpi di scena, assomiglia alla trama di un romanzo d’avventure, quasi non sembra vera; anche perché, attualmente, manca il particolare che la renderebbe clamorosa, il colpo di scena finale: il corpo del conte Dracula. Il materiale c’è. Ogni visitatore per un attimo deve poter immaginare di trovare la chiave di volta del mistero: chissà forse qualcuno estraneo al mondo dei ricercatori, forse un eletto. Questo è quanto potrebbe suscitare la visita alla tomba di Dracula nel chiostro di Santa Maria La Nova a Napoli. Nessuna rappresentazione disneyana, nessun falso storico, solo un esplosione di emozioni, di paure che si celano in ogni uomo e che sono difficili da identificare, solo la trepida attesa di una scoperta possibile in ogni momento e a chiunque. Magnifico. Non ci sarebbe turista o visitatore che non pagherebbe per sentirsi chiudere la gola dall’emozione di una probabile scoperta.

Il turista, infatti, cerca storie forti e coinvolgenti, e dalle tombe possono emergere le vicende del console romano, del guerriero medioevale, del personaggio storico, l’ansia dell’incontro col vampiro dei vampiri, che non si sa quanto vampiro fosse. Osserviamo pure le tante lacrime di fans che raccoglie la tomba di Jim Morrison. Sapete che dopo il Louvre, Versailles, e la Tour Eiffel, è il quarto posto più visitato di Parigi? Interpretare un luogo per offrirlo al pubblico significa proprio estrarre da esso il pathos, la simpatia (provare emozioni con…) per cui ogni visitatore possa, al cospetto del bene, sentirsi parte della sua vita.

L’epitaffio: “Qui giace Johnny Yeast. Grazie per la visita perdonatemi se non mi alzo.”, non è solo una battuta di tipico humor inglese, ma è l’elemento intono al quale si è sviluppato un flusso di curiosi che ha notevolmente incrementato il turismo in una località che non ha attrattive turistiche di pregio particolare. Un caso raro e isolato? Proprio no: spesso intorno alle tombe di personaggi illustri si è sviluppato un fenomeno turistico. Non è certo un fenomeno recente e non può essere imputato a un epidemia planetaria d’interesse necrofilo. L’idea di costruire un cimitero a Vyšehrad, a Praga, risale al 1869, quando l’attuale Vyšehradský fu realizzato al posto di un cimitero rurale già esistente. Oltre 600 le personalità ceche che riposano qui: artisti, compositori, scultori, scrittori, professori universitari, scienziati e politici. Nonostante questo, il cimitero non è molto grande e si visita con calma in poco più di un’oretta. Anche senza conoscere tutti i nomi famosi sulle tombe, una passeggiata tra le lapidi può regalare qualche sorpresa agli appassionati di fotografia e a chi ama l’atmosfera da poeta romantico e un po’ maledetto. Pochi monumenti raccontano con più enfasi e trasporto emotivo delle tombe la loro storia, e di questo se ne rende conto anche il turista. Non si parla solo di visitatori di alto livello culturale, ma di tutti coloro che di un luogo e di un personaggio vogliono conservare un ricordo emotivamente forte, e ai quali la giusta interpretazione può donare un’emozione incancellabile. Interi cimiteri, non solo la singola tomba, possono diventare attrazioni turistiche: ii cimitero di Saint Louis vicino New Orleans, rientra nello splendido “Tour Du Jour” organizzato dalla Società Nazionale di Servizio Parchi. La fermata più popolare è quella alla tomba della “regina” voodoo Marie Leveau, coperta in ogni stagione dell’anno da scritte e simboli tracciati dai “fedeli” contro il malocchio. In America, c’è anche il famosissimo cimitero militare di Arlington dove, al cospetto della tomba di John Kennedy, il sereno ma drammatico distendersi a perdita d’occhio delle croci bianche e uguali sullo sfondo del prato, l’emozione per la storia e per íl dramma umano creano una atmosfera, un pathos quasi palpabile che resta indelebile nell’animo del visitatore (anche del più superstizioso dei turisti italiani). Lo “scopo del gioco” non è invitare qualcuno a trascorrere la domenica tra le amenità che caratterizzano il cimitero di Poggioreale (rispetto e affetto per i propri defunti a parte), ma sollecitare per le tombe dei grandi personaggi un’esposizione “interpretativa” che possa sviluppare attenzione e desiderio di conoscenza nel visitatore. Cimiteri e tombe hanno valori diversi nella cultura e nelle tradizioni dei popoli, e se già ai tempi del Grand Tour i romantici cimiteri protestanti di Roma e Napoli erano una meta obbligata per i visitatori d’oltralpe, oggi la nostra cultura latina ci porta a vivere questi luoghi esclusivamente per la loro triste funzione. La ricerca e l’identificazione degli elementi che appartengono al mondo culturale ed emozionale dei visitatori, con l’organizzazione degli stessi in un’efficace presentazione, rendono appetibile al pubblico qualsiasi luogo, determinandone così il successo turistico e commerciale. La tomba di Dracula ha solo bisogno di un ritocco interpretativo al modo in cui è esposta, i cimiteri con le tombe dei famosi devono rientrare in una progettualità culturale turistica che sappia esaltarne la capacità di generare emozioni.