Riabilitazione, associazioni disabili campani: rinunciamo a contratti con Asl

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Gli operatori e i rappresentanti dei centri di riabilitazione e assistenza a disabili e anziani bollano come “irricevibile” la programmazione dei tetti di spesa in Campania secondo la proposta di contratto avanzata dalla struttura commissariale, guidata da Joseph Polimeni. Dopo una assemblea pubblica, tenutasi questa mattina al Centro Direzionale di Napoli, a parlare è Pier Paolo Polizzi, presidente Aspat e leader del coordinamento delle associazioni di categoria, per il quale la programmazione “è stata misurata unicamente sul limite finanziario, ignorando il reale fabbisogno di prestazioni a cui i centri erogatori, di contro, non possono sottrarsi“. Di qui la minaccia: “In queste condizioni non solo non sottoscriveremo alcun contratto ma siamo pronti a rinunciare al rapporto di accreditamento con le Asl per lasciare al settore pubblico di farsi carico dell’assistenza riabilitativa in Campania“. 
In Campania sono 150 i centri di riabilitazione della Campania che con 500 operatori delle strutture sanitarie accreditate, aderenti a 10 associazioni di categoria (Aias, Aiop, Agidae, Anisap, Anpric, Aspat, Confapi, Confindustria Sanità, Fras e Federlab) rappresentano il 90% della categoria e che oggi hanno proclamato lo stato di crisi del comparto riabilitativo e sociosanitario. “Il tavolo di confronto – ha aggiunto Polizzi – è diventato di mera, mortificante e frustrante consultazione, senza uno straccio di verbale ma solo con resoconti e notifiche. Siamo arrivati a una posizione di stallo“. L’appello è a presidente della Regione De Luca affinché faccia una “sintesi politica che riassuma verso di sé e presso la giunta regionale, il bandolo delle trattative”.