Zoomafie, rapporto Lav 2016: Campania maglia nera per crimini contro gli animali

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Combattimenti tra cani, corse clandestine di cavalli, pesca di frodo, traffico di fauna selvatica, tratta di cuccioli: sono questi i crimini contro gli animali gestiti dalla criminalità in Campania che emergono dal Rapporto Zoomafia 2016 redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lav. La nuova edizione del Rapporto, “Crimini organizzati contro gli animali”, alla sua diciassettesima edizione, analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalita’ nel 2015. In Campania le corse clandestine di cavalli rappresentano una preoccupante realta’ criminale. Nel 2015 sono stati confiscati alla criminalità organizzata numerosi cavalli da corsa. Tra i beni sequestrati il 10 giugno 2015 dalla Gdf di Milano, nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Dda milanese e trasmessa a quella di Napoli, a Giovanni Nuvoletta, figlio del defunto boss di Marano Lorenzo, vi era anche una società srl, che gestiva una scuderia ippica per la partecipazione a competizioni e gare nazionali e la vendita e l’acquisto di cavalli da corsa di un certo valore agonistico.
Per quanto riguarda invece i cani da combattimento, il 48% sono quelli sequestrati in Italia nel 2015, e 22 su 46, sono stati sequestrati in Campania, del 33% delle persone denunciate, 7 su 21, sono campane. Un vero sistema di malaffare legato alla gestione di allevamenti, alle truffe, al furto di animali “da allevamento”, alla falsificazione di documenti sanitari e, spesso, con infiltrazioni della criminalità organizzata, inquina il comparto zootecnico. Le varie relazioni semestrali della Dia citano spesso casi relativi alle infiltrazioni da parte di gruppi camorristi campani nella zootecnia e ai tentativi di controllare la “filiera” della carne o della produzione di latticini. Il 17 dicembre 2015, gli uomini della Dia di Napoli hanno eseguito tre diversi provvedimenti di confisca di beni per un valore complessivo di oltre 6 milioni, nei confronti di soggetti ritenuti appartenenti al clan dei Casalesi. Uno dei provvedimenti, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha riguardato anche l’allevamento di Cancello Arnone dove nel 2008 venne ucciso Umberto Bidognetti, padre del collaboratore di giustizia Domenico. “Rispetto agli anni scorsi – sostiene il dottor Ciro Troiano, criminologo, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav e autore del Rapporto – sono stati registrati meno procedimenti penali per i reati contro gli animali ma questo crediamo sia dovuto ad una minore attivita’ di prevenzione e di repressione, e non gia’ all’effettiva diminuzione di tali crimini. Occorrerebbe intensificare l’analisi e il contrasto a tutte le forme di maltrattamento organizzato di animali, come ad esempio i combattimenti tra animali e le corse clandestine di cavalli, per individuare e reprimere in primis proprio il loro profilo organizzato e programmato, poiche’ si tratta di forme di maltrattamento intrinsecamente consociative che trovano la loro consumazione solo sotto forma di evento pianificato e strutturato”.