“Il nostro impegno – spiega Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli, a margine della presentazione dei risultati della ricerca di Srm sul settore farmaceutico e delle biotecnologie – è di accompagnare il settore verso una dimensione internazionale, che sappia cogliere le sfide dell’innovazione, dove noi forniamo soluzioni con le nostre piattaforme informatiche, e di agevolare la crescita della dimensione di impresa attraverso gli strumenti di finanza straordinaria, come gli equity funds. Il gruppo Banco Napoli-Intesa San Paolo ha una posizione privilegiata da questo punto di vista. Il settore farmaceutico al Sud rappresenta il 10% del peso italiano. Un settore così ricco come fatturato e redditività ha grandi margini di crescita. È quasi paradigmatico per le sorti dell’economia meridionale. In Campania – aggiunge – siamo presenti su tutte le imprese, ogni progetto di investimento trova in noi ampia rispondenza. Ma anche gli imprenditori – conclude – si devono impegnare. La presenza al Sud di imprese straniere o del centronord è ancora prevalente rispetto alle meridionali, mi auguro che possa sorgere uno stimolo per nuovi investimenti anche dall’imprenditoria meridionale“.
Studio Srm su farmaci, il Sud vince la scommessa. La Campania traina il comparto
Nel 2015 il valore aggiunto del settore farmaceutico nel Mezzogiorno è cresciuto del 6%. Il valore aggiunto del comparto è pari a 600 milioni di euro, con oltre un miliardo di fatturato e 2,3 miliardi di export, che è in crescita. Dove si esporta di più? Principalmente nel nord Europa, Belgio e Germania, ma cresce molto anche l’Asia. Sono questi i risultati della ricerca Srm (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) “Un Sud che innova e produce. La filiera Farmaceutica e delle Scienze della vita”, illustrati da Salvio Capasso, responsabile dell’area di ricerca Economia delle Imprese di Srm nella sede del Banco di Napoli-Intesa San Paolo in via Toledo.
Si tratta del quarto volume della collana di studi sui settori manifatturieri di punta del Mezzogiorno. “Negli ultimi 5 anni – prosegue Capasso -, la farmaceutica è stato il primo settore in Italia per crescita della produzione, con un +11% rispetto al -7% della media manifatturiera. Bene anche l’export che ha registrato un +57% rispetto al 23% della media. Sono 125 le unità locali e 13mila gli addetti diretti e indiretti del comparto al Sud, pari rispettivamente al 16,5% e al 10% del totale italiano”. Il Meridione rappresenta il 10% dell’import-export nazionale. La Campania è tra le regioni trainanti, con 270 milioni di euro di valore aggiunto (il 45% del Sud), 530 milioni di fatturato (il 50% del Sud), e 741 milioni di export (un terzo del Mezzogiorno). L’Italia è leader europeo nel settore farmaceutico che ha un valore aggiunto di 9,2 miliardi (+6%), pari al 2,6% dell’industria e allo 0,6% del Pil. Con 1,4 miliardi di investimenti nel 2015 (+15% rispetto al 2014) la ricerca farmaceutica è pari al 7% della ricerca italiana”