La lettera pastorale di Sepe: Vestire gli ignudi, avvolgerli di tenerezza e dignità

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Vestire gli ignudi, quelli che sono spogliati della loro dignità, dei loro diritti, di senso della vita, di privacy e di rispetto, di considerazione e di speranza.  
 
E’ la terza opera di misericordia corporale che guiderà l’attività pastorale di  tutta l’Arcidiocesi, dopo l’intenso lavoro fatto negli ultimi due anni, nelle varie comunità parrocchiali e religiose, avendo come riferimento, rispettivamente, la prima opera “Dar da mangiare agli affamati” e la seconda opera “Dar da bere agli assetati”.
Un cammino che continua nel solco del piano pastorale fatto, già negli anni scorsi, dalla Chiesa di Napoli e rivolto innanzitutto agli ultimi, ai più fragili, ai deboli, a quelli che non riescono a far sentire la loro voce e hanno bisogno di carità e aiuto.
 
In tale ottica, anche quest’anno, per indirizzare e accompagnare l’attività dei presbiteri, dei parroci, dei decani, dei religiosi e delle religiose, dei diaconi permanenti, dei movimenti ecclesiali, degli operatori dei diversi settori organizzativi della Curia,  il Cardinale Crescenzio Sepe ha scritto un’apposita Lettera Pastorale, che ha presentato ai giornalisti nel corso della conferenza stampa, tenuta sabato, 16 luglio, nella sala delle conferenze del Palazzo Arcivescovile.
 
Sono intervenuti, i vescovi ausiliari, mons. Lucio Lemmo, mons. Gennaro Acampa, mons. Salvatore Angerami e i vicario episcopale alla Cultura, don Adolfo Russo.

Lettera_Pastorale_-_Vestire_gli_ignudi.pdf