Trasporti, da Roma Lido alla Circumvesuviana: le 10 peggiori linee del Belpaese

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Un paradosso, l’incidente tra treni in Puglia tra Andria e Corato. Almeno per il quadro della situazione ferroviaria del Sud, dove i treni sono vecchi, vanno piano e spesso sono ‘stranamente’ vuoti. Tant’è che Legambiente nell’ultimo rapporto “Pendolaria” non parla di quella tratta come una delle peggiori del Paese, tra le quali figurano invece la Roma-Ostia Lido e la Circumvesuviana. Ed invece quella linea, quella dell’incidente – osserva il vicepresidente dell’associazione, Edoardo Zanchini, è una delle ”poche del meridione in cui ci sono stati investimenti, sia sull’acquisto di treni nuovi sia investimenti nelle stazioni. Una tragedia che deve farci riflettere ed interrogare sull’arretratezza del Sud in genere, dove i treni sono pochi, lenti e vecchi”.
La linea pugliese, prosegue Zanchini ricordando che comunque il trasporto su ferro rimane quello più sicuro nel nostro Paese, è ”una linea in cui al Sud è cresciuto di più il trasporto viaggiatori: sono 240 mila all’anno. E a frequentarla sono soprattutto studenti, pendolari e turisti”.
Sulla tratta dell’incidente però probabilmente, rileva il vicepresidente di Legambiente, manca la tecnologia adeguata; cosa che invece sul resto delle linea è presente: “E’ una delle più grandi tragedie avvenute in Italia da decenni e la causa probabilmente sta nel fatto che in quel tratto non c’è un sistema, una tecnologia, un sistema di controllo che inserisca un blocco automatico”.
Secondo il report di Legambiente l’Italia è divisa in due, tra un’Alta Velocità davvero veloce e un servizio locale fatto di pochi treni, troppo vecchi ma sempre più costosi. A guardar bene – viene spiegato – si tratta di ”un’odissea ogni giorno per circa 3 milioni di cittadini”. Il documento incorona la Roma-Lido di Ostia la peggior linea pendolare d’Italia, seguita dall’Alifana e Circumvesuviana a Napoli e dalla Chiasso-Rho. Nella top ten delle peggiori linee per i pendolari si trovano anche la Verona-Rovigo, la Reggio Calabria-Taranto, la Messina-Catania-Siracusa, la Taranto-Potenza-Salerno, la Novara-Varallo, la Orte-Foligno-Fabriano e la Genova-Acqui Terme. Nel nostro Paese sono circa 3.300 i treni in servizio nelle Regioni, con convogli di età media pari a 18,6 anni. Dal 2010 ad oggi si stimano tagli pari al 6,5% nel servizio ferroviario regionale, con differenze notevoli a livello geografico. Il taglio e’ stato del 26% in Calabria, 19% in Basilicata, 15% in Campania, 12% in Sicilia.