Crisi, al Sud è boom di abitazioni all’asta. Campania prima con più 55%

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La crisi economica continua a ‘mietere vittime’ al Sud del Paese dove si registra un vero e proprio boom di case messe all’asta, con un balzo in avanti del 46% negli ultimi sei mesi. Una fotografia, quella della vendita forzata degli immobili, che si riflette però anche sul resto del Paese, tanto che il numero delle case all’asta in Italia è aumentato, nello stesso periodo, del 5,4%, portando le procedure in corso a 30.215, a fronte delle 28.672 rilevate a gennaio. Un valore, quello attuale, che di fatto riporta questo settore del mercato ai livelli di un anno fa, non consolidando quell’inversione di tendenza registrata all’inizio del 2016, quando è stato invece riscontrato un calo del 6,7%. 
Il quadro emerge dal rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea, presentato oggi nella Sala degli Atti Parlamentari del Senato. Dai dati rilevati dagli analisti, quasi la metà degli immobili residenziali in vendita, pari a 13.423, si concentra nel Nord del Paese, unica area in cui le case all’asta sono scese del 18,1% rispetto a sei mesi fa quando erano 16.391. A trainare la brusca risalita sono quindi soprattutto il Sud (5.949 unità) e le Isole (3.683), che hanno fatto registrare un incremento rispettivamente del 46,4% e del 44,8%. Meno marcato, ma comunque consistente, l’aumento registrato al Centro (7.160, +26,2%). “Il quadro che ne scaturisce è quello di un Paese diviso in due, con un Mezzogiorno che continua a faticare tremendamente a uscire dalla crisi e un Nord che sembra invece in risalita” valuta Sandro Simoncini, presidente di Sogeea, direttore del Centro studi e docente di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma.

Campania al top con più 55 per cento
In Campania +55,1%, in Sicilia aumento del 44,2% “Le regioni settentrionali – continua Simoncini – si sono dimostrate evidentemente più reattive nel recepire e nello sfruttare le novità sull’imposta di registro, producendo un’accelerazione nelle tempistiche di vendita e facendo sì che i nuovi arrivi di immobili sul mercato non compensassero le operazioni andate a buon fine“. Stando alle rilevazioni del Centro Studi di Sogeea, poco più di un quinto degli immobili oggetto dello studio, pari a 6.090 unità, è localizzato in Lombardia, regione che si dimostra in controtendenza rispetto al Nord del Paese facendo registrare un incremento del 12,5% sul dato di gennaio. A seguire ci sono il Lazio (2.957, +28,6%), la Sicilia, che con le sue 2.842 case all’asta si è prodotta in un balzo in avanti del 44,2%, il Piemonte (2.536, -7,4%) e il Veneto, che in sei mesi ha in pratica dimezzato la quantità di immobili finiti sul mercato (2.411 contro i 4.348 di inizio anno, -44,5%). Seguono ancora la Toscana (2.321 immobili all’asta, +35,5% rispetto a inizio anno), la Campania (1.965, +55,1%), la Puglia (1.606, addirittura +77,6%) e la Calabria (1.251, +64,6%). A livello di province, invece, spiccano le 1.624 case all’asta di Roma, con Bergamo a quota 1.419 davanti a Milano (1.266), Torino (1.207) e Napoli (891).