Istituti di credito, aumentano i ricorsi all’arbitro bancario: record in Lazio e Campania

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E’ boom di ricorsi all’Arbitro bancario finanziario (Abf), istituito da Banca d’Italia nel 2009, per contribuire a migliorare le relazioni tra banche e clienti e che invece sembra evidenziare una maggiore difficoltà nei rapporti fra correntisti e istituti di credito. Nel 2015 – si legge nella relazione sull’attività del 2015 dell’Abf – i ricorsi sono stati 13.575, il 21% in più dell’anno precedente. Un trend destinato a crescere ancora: nei primi mesi di quest’anno l’aumento è del 56%, in media 1.600 ricorsi al mese. I dati sono stati illustrati a Torino, una delle quattro città con Bologna, Bari e Palermo, dove entro l’anno saranno aperte nuove sedi. La materia che è stata più oggetto di controversie – spiega Magda Bianco, titolare del Servizio tutela clienti di Banca d’Italia – è stata la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, con la richiesta di restituzione di parte delle spese sostenute dai ricorrenti in caso di estinzione anticipata del rapporto. Il tema riguarda il 50% dei ricorsi all’arbitro, seguono i ricorsi su bancomat e carte di credito. Nel 2015 sono stati riconosciuti quasi 10 milioni di euro a chi ha presentato ricorso (l’importo massimo non può superare i 100 mila euro). A ricorrere sono per il 93% i privati e per il 7% imprese. Lazio e Campania sono le regioni dalle quali provengono più ricorsi. Nel 68% dei 10.450 casi in cui si è arrivati a una decisione l’esito è stato favorevole per i clienti con l’accoglimento totale o parziale delle richieste formulate. E’ in corso di realizzazione una nuova procedura informatica di supporto al sistema per consentire l’accesso on line all’Abf, procedura che sarà disponibile entro la metà del 2017.