Ericcson, licenziamenti all’orizzonte: con 31 esuberi Napoli la sede più colpita

56

L’assessore al Lavoro e alle Attività produttive del Comune di Napoli Enrico Panini ha incontrato una delegazione costituita dalle Rsu della sede Ericsson di Napoli e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. L’allarme riguarda la procedura di licenziamento collettivo, che prevede un taglio dell’organico in Italia del 10 per cento per la componente Tei (Ericsson Telecomunicazioni Italia spa) e del 3,5 per cento per la componente Epi (Ericsson It Solutions & Services spa), per un totale di 375 unita’ nel biennio 2016/2017. “Esprimo la piena solidarietà, mia e dell’amministrazione comunale, ai lavoratori e alle rappresentanze sindacali – dice l’assessore Panini – impegnandomi personalmente a sostenere i lavoratori e le loro ragioni presso i tavoli istituzionali che saranno convocati prossimamente. Sono molto preoccupato da questo ulteriore attacco alla città di Napoli, gia’ duramente colpita nel suo tessuto produttivo dalla crisi e dai recenti processi di riorganizzazione di diverse aziende. Una dequalificazione, quantitativa e qualitativa, della sede di Napoli di una societa’ come Ericsson e’ ancor piu’ grave, in quanto si tratta di un sito che potrebbe impiegare risorse umane di ancora piu’ alta professionalita’ e, quindi, meritevole di investimenti e non di licenziamenti. Mi faro’ promotore del coinvolgimento dell’azienda e dei livelli politici istituzionali, territoriali e nazionali”.
Secondo la multinazionale svedese delle telecomunicazioni i tagli sarebbero conseguenti alla contrazione della domanda abbinata a una crescente competizione basata sui prezzi che riguarda l’intero comparto delle telecomunicazioni. Per questi motivi l’azienda ha dovuto intraprendere un ampio processo di cambiamento delle attività e di riduzione degli organici. Per la sede Tei di Napoli, cui fanno capo 104 risorse locali e risorse che operano nella sede di Bari (30), Catanzaro (14) e Palermo (39) per un totale di 187 risorse, sono stati individuati 31 esuberi, quindi una percentuale praticamente doppia della media nazionale (circa il 25%). All’interno di un quadro nazionale molto critico, la sede Tei di Napoli ha quindi il triste primato di essere quella più colpita in assoluto.