Scatti a mani sporche, Officina Reporter: nuove generazioni di fotografi

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Fotografare significa leggere il tempo in un istante, significa ritrovarvi uno stato d’animo. La fotografia ci lascia davanti a un istante. Lo ferma. Permette di guardarlo e riguardarlo.” E’ con questa formula che Officina Reporter si presenta nella conferenza stampa che martedì 28 Giugno si è tenuta presso Spazionea, galleria d’arte nel cuore del centro storico di Napoli. Officina è una scommessa, Officina è fare fotografia sporcandosi le mani, Officina è guardare e riguardare i nostri luoghi, la nostra Campania e la nostra città. 

Promossa da Tribunali 138, Associazione culturale Nòos e Aporema onlus, il progetto si sviluppa con l’intento di riportare l’universo fotografico sul piano della professionalità scommettendo sull’operato di 43 giovani fotografi: una generazione di ventenni o poco più che trentenni che per un anno hanno collaborato, dividendosi tra 12 differenziati laboratori sotto la guida di 12 fotografi professionisti tra cui Cesare Accetta, Adelaide Di Nunzio, Salvatore Esposito, Flaviana Frascogna, Raffaela Mariniello, Luciano Pedicini, Stefano Renna, Luciano Romano, Antonio Toty Ruggieri, Ugo Pons Salabelle, Salvatore Scialò, Mario Spada.

Luciano Ferrara, direttore artistico per Officina Reporter, assieme al curatore Antonello Scotti, spiega quanto sia necessario ritornare a una dimensione di “bottega”, intesa proprio come studio, scambio di conoscenze, banco di formazione. E non perché il fotografo sia maestro, ma in virtù del suo essere operaio, del suo conoscere l’operazione fotografica in tutti i suoi vari passaggi. C’è un senso etico della fotografia che si fa oggi urgente ed è questo che bisogna ricordare alle più giovani generazioni. E’ questo che Officina Reporter fa lanciando, per l’occasione, un’attività di crowdfunding volta alla messa in piedi di quei vari momenti espositivi che possano rivelare il lavoro dei 43 giovani fotografi. A Settembre 2016 il Complesso Monumentale di Santa Sofia a Salerno ospiterà l’esposizione nata dal frutto dei 12 laboratori, mentre dal 15 al 30 Gennaio 2017 sarà la volta di Villa Pignatelli – Casa della Fotografia a Napoli.

La fotografia è sempre stata un rettangolo magico, un rettangolo da cui poter osservare il mondo con precisione millimetrica, addensandolo di significati, rendendolo polimero ed il tutto attraverso l’artificio della macchina, spazzando via pennelli e sudore. Ma un buon fotografo vi dirà che anche scattare una foto ha la sua buona dose di sudore e fatica. Dietro la macchina c’è un’idea, dietro la macchina c’è un uomo. Oggi, dopo che la fotografia si è fatta tiranna e digitalizzata, quel rettangolo ci appare sempre meno magico e il presenzialismo delle immagini prepotente, stancante. E’ da qui che Officina Reporter riparte, mettendo in piedi un progetto unico in Italia e che ha trovato il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Salerno, del Comune di Napoli, dell’ Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, Pio Monte della Misericordia e dell’ Università degli studi di Salerno/DIspsc. Ma soprattutto Officina riparte dalla formazione di nuove professionalità, riparte dal futuro, con una scommessa che non si può non vincere: tornare nel rettangolo magico e semplicemente imparare a vedere.

Scatti a mani sporche, Officina Reporter: nuove generazioni di fotografi