Latino, una lingua sempre viva a servizio dell’immaginazione

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Le attività immateriali sono sotto la luce dei riflettori nelle città che promuovo il rinascimento imprenditoriale. Dal suo logo alle attività artistiche, dai marchi ai brand delle sue imprese, la città comunica le sue eccellenze facendo leva sulle competenze linguistiche per alzare produttività e competitività dell’economia. L’inglese è il candidato naturale, avendo conquistato il primato come mezzo di comunicazione per competere sui mercati internazionali, creare imprese e interagire nelle reti digitali. Le fortune di una lingua si rintracciano nell’ecologia delle specie che popolano una comunità. 
Parole in estinzione
Dal punto di vista economico, la crescita economica alimentata da scoperte, invenzioni e innovazioni si traduce in specie imprenditoriali di successo, universalmente riconosciute, la cui popolarità diffonde su scala mondiale l’uso della lingua da esse adoperate. L’ecologia delle specie nate da Internet ha molto contribuito alla supremazia dell’inglese. La crescita economica così alimentata riduce l’appeal di un numero crescente di parole di una lingua, diversa da quella dominante, che finisce col deperire tanto da correre il rischio di emarginazione e scomparsa. È stato stimato che questo è un fenomeno su scala mondiale che starebbe portando all’estinzione di circa 7000 lingue conosciute, come riporta Emile Underwood su Science del 2 settembre 2014: “Languages are being wiped out by economic growth”.
Il valore “nascosto” delle lingue morte
Lo scenario sopra descritto trascura i fiumi carsici che contraddistinguono la geografia delle lingue. Uno di questi è la cultura che è qualcosa di più pregnante dei simboli e delle emozioni evocate dalle specie imprenditoriali di successo. In particolare, è tuffandoci nella profondità delle lingue morte che riusciremo a immaginare quello che la fantasia e la creatività produrranno poi. Questo è il caso del latino che, almeno nella civiltà occidentale, sta riaffiorando prepotentemente in superficie.
Gutenberg ai tempi del web
Dal Rinascimento ai giorni nostri due tasselli si sono aggiunti alla comunicazione. Oltre che orale, scritta e stampata, la comunicazione ha beneficiato, prima, del passaggio all’energia elettrica e, poi, della rivoluzione digitale. Oggi, la comunicazione nelle reti digitali consente di trovare più facilmente esperti, partner e clienti, e di cogliere le tendenze emergenti. Se al tempo di Gutenberg era il latino la lingua franca per muoversi con destrezza nella stampa a caratteri mobili, nel secondo rinascimento la destrezza digitale si esprime in inglese. Eppure, il latino sta risorgendo a nuova vita. •••      (segue)