Archeologia, asse Napoli-Milano: insediamento tardo romano in Egitto rivive in 3D

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Rivivrà in 3D, l’insediamento tardo romano di Umm al-Dabadib creato nel IV secolo dopo Cristo ai confini dell’Impero, nell’oasi di Kharga del deserto egiziano. Questo grazie al progetto Life (Living In a Fringe Environment) dell’archeologa Corinna Rossi, finanziato con 2 milioni di euro in 5 anni dal Consiglio europeo della ricerca (Erc). Il progetto, che partirà il 1 luglio, sarà sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Università Federico II di Napoli, con l’obiettivo di studiare gli insediamenti tardo romani ai confini delle zone desertiche per ricostruire la strategia usata dall’Impero nello sfruttamento e nella gestione delle frontiere. Come ‘caso studio’ è stato scelto il sito di Umm al-Dabadib perché è il meglio preservato tra quelli situati nell’oasi di Kharga, in pieno deserto, a 750 chilometri a sud del Cairo, 300 a ovest di Luxor e a 50 chilometri dal primo centro abitato, in ambiente remoto e duro. L’insediamento consiste di un forte centrale alto 12 metri, circondato da una massa di abitazioni su più livelli servite da corridoi coperti che permettevano agli abitanti di proteggersi dal sole e dalla sabbia. La sopravvivenza della comunità era garantita da un sistema agricolo formato da 5 acquedotti sotterranei, lunghi ognuno tra i 2 e i 3 chilometri, e di due più brevi, che portavano acqua a due grandi coltivazioni. Gli esperti del Politecnico di Milano si occuperanno del rilievo in 3D delle rovine architettoniche dell’insediamento fortificato, svilupperanno e sperimenteranno nuove tecniche di rilievo da applicare in ambienti logisticamente complessi e coordineranno lo scavo e l’elaborazione dei dati raccolti. Il Centro Musa (Musei delle Scienze Agrarie) della Federico II studierà invece l’imponente sistema agricolo che serviva il sito con analisi archeobotaniche, studio delle ceramiche, analisi delle immagini satellitari. Costruirà un modello dinamico dell’antico sistema agricolo, sulla base del quale verrà creata un’installazione multimediale permanente presso i Musei delle Scienze Agrarie alla Reggia di Portici.