Economia Usa, segnali di ripresa ma non troppo

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Dalla pubblicazione dei verbali della riunione della Fed di aprile è emerso che gran parte dei membri della banca centrale USA è pronta ad alzare i tassi alla prossima riunione. L’EUR/USD ieri ha reagito bruscamente, scendendo a 1,1220 e nella giornata di oggi ha continuato a scendere fino a 1,1180 per poi consolidarsi all’interno di questo range. 

A sorpresa, la Fed sta assumendo di nuovo un’impostazione da falco, con i mercati che invece avevano praticamente escluso un rialzo a giugno. 
Secondo gli analisti, prima della pubblicazione dei verbali la probabilità di un rialzo a giugno si attestava al 4%, ora è salita al 32%.

 Sull’onda della pubblicazione dei verbali, i rendimenti dei titoli di Stato a scadenza breve hanno raggiunto i massimi da due mesi, attestandosi allo 0,89%. Invece i mercati azionari USA hanno chiuso la seduta quasi piatti, perché crescono i timori di una possibile fine dell’era dei soldi gratuiti.

E, tuttavia, è bene ricordare che un rialzo dei tassi sarà possibile solo se l’economia si riprenderà. I mercati, che finora si erano concentrati sulle condizioni globali, ora esaminano scrupolosamente il vero stato dell’economia a stelle e strisce.

La spesa dei consumatori, piuttosto debole, sarà monitorata con particolare attenzione. Secondo gli analisti di Swissquote Ltd – società di brokeraggio finanziario controllata da Swissquote Bank SA – i mercati stanno sopravvalutando l’eventualità di un intervento a giugno, per cui il dollaro dovrebbe continuare a soffrire in vista della riunione di giugno. Conclusione, il suggerimento è quello di ricaricare le posizioni rialziste sull’EUR/USD.

Suggerimento, sottolineo. Insomma, occhi aperti.