Sulle borse continua l’effetto rialzista del petrolio

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Il punto. Il Ftse Mib segna +1,40%, il Ftse Italia All-Share +1,30%, il Ftse Italia Mid Cap +0,70%, il Ftse Italia Star +1,03%. 

Mercati azionari europei in rialzo. DAX +1,1%, CAC 40 +1,0%, FTSE 100 +0,9%, IBEX 35 +1,4%.

Tokyo in rialzo con l’indice Nikkei 225 che chiude a +1,13%.

Al momento EUR/USD oscilla in area 1,1330. Mercati obbligazionari eurozona in divergenza. Il rendimento del Bund decennale sale di 2 bp allo 0,17%, quello del BTP scende di 3 bp all’1,54%. Lo spread scende di 5 bp a 137.

Borse cinesi incerte: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a -0,30%, l’indice Hang Seng di Hong Kong al momento segna +0,9% circa. Euro poco sotto i massimi di ieri pomeriggio contro dollaro a 1,1343.

Future sugli indici azionari americani in rialzo dello 0,3-0,4 per cento.

Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +0,98%, Nasdaq Composite +1,22%, Dow Jones Industrial +1,00%.


Borse asiatiche
Come per i mercati Usa, anche in Asia continua a farsi sentire l’effetto rialzista del petrolio: il prezzo del greggio è in progresso di circa l’1% dopo il rally superiore al 3% di lunedì spinto anche dall’outlook di Goldman Sachs, secondo cui il mercato è finito prima del previsto in deficit soprattutto a causa dei blocchi produttivi in Nigeria. 
Tra le altre materie prime, terza seduta consecutiva di guadagni sia per il rame che per l’oro, mentre il dollaro Usa rimane intorno a 109 yen (nei confronti della divisa americana si rafforzano invece won sudcoreano e dollaro australiano).

Migliore piazza della regione è quella di Tokyo, grazie anche a dati macroeconomici incoraggianti: la produzione industriale del Sol Levante ha segnato infatti in marzo un progresso su base mensile rettificata del 3,8% contro il 3,6% della lettura preliminare e il crollo del 5,2% registrato in febbraio. Il Nikkei 225 accelera la crescita e chiude la seduta con un progresso dell’1,13% (performance simile per l’indice più ampio Topix, apprezzatosi dell’1,07%). Intorno alla parità è invece Seoul, con il Kospi che riesce comunque a segnare un progresso seppure limitato allo 0,01% al termine delle contrattazioni.

Complessivamente la seduta è dunque positiva in Asia, come conferma l’apprezzamento intorno allo 0,40% dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso. In progresso è anche Sydney, grazie soprattutto a titoli minerari (Bhp Billiton guadagna oltre il 3%) e petroliferi (Santos rimbalza del 6%), a fronte di una performance contrastata per i finanziari (Australia & New Zealand Banking Group è allineata al listino dopo l’annuncio di tagli occupazionali, mentre National Australia Bank perde oltre il 3%). 
L’indice S&P/ASX 200 segna un guadagno dello 0,69% al termine delle contrattazioni.

Più contrastata la seduta per i mercati cinesi, con Shanghai che è arrivata a perdere oltre mezzo punto percentuale in intraday. In vista della chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano comunque circa lo 0,30% mentre accelera fino a intorno all’1% l’apprezzamento dello Shenzhen Composite. 
Positiva anche la performance di Hong Kong: l’Hang Seng guadagna infatti circa lo 0,60% (mentre è di quasi l’1% il guadagno dell’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China).

 

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso la prima seduta della settimana in netto rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato l’1%, l’S&P 500 lo 0,98% e il Nasdaq Composite l’1,22%. I listini azionari Usa hanno beneficiato del balzo di Apple e del progresso del petrolio. Il Wti è salito a 47,72 dollari al barile (+3,3%).

La Federal Reserve di New York ha comunicato che l’indice Empire State Manufactoring (che misura l’andamento dell’attività manifatturiera di New York) si attesta nel mese di maggio a -9,02 punti dai 9,56 punti di aprile risultando nettamente inferiori alle attese degli analisti fissate su un indice pari a 6,50 punti. Un valore al di sotto dello zero indica che l’economia del settore manifatturiero dello stato di New York è in fase di contrazione.

Sul fronte societario Anacor Pharmaceuticals +57,22%. Il colosso farmaceutico Pfizer ha annunciato l’acquisto della rivale per 5,2 miliardi di dollari. Gli azionisti Anacor riceveranno 99,25 dollari per azione.

Tribune Publishing +22,67%. Il gruppo media Gannett ha alzato l’offerta per l’acquisto della società che controlla i quotidiani Los Angeles Times e Chicago Tribune a 15 dollari per azione da 12,25 dollari. La nuova proposta valorizza Tribune Publishing circa 864 milioni di dollari (debito incluso).

 

Italia
Ieri a Piazza Affari l’indice Ftse Mib si è fermato a 17.737,02 punti (+0,04%). Il listino milanese ha recuperato progressivamente nel corso della seduta dopo un avvio debole. 
Protagonista di giornata è stata Telecom Italia (+2,95% a 0,8725 euro), miglior titolo sul Ftse Mib, avendo beneficiato del miglioramento dell’obiettivo di riduzione delle spese a 1,6 miliardi di euro entro il 2018. 
Andamento contrastante sul comparto bancario: -1,44 % per Unicredit (2,87 euro), +0,54% di Ubi banca (3,362 euro), +1,53% per Bper (4,37 euro).

Riflettori puntati soprattutto sul duo Banco Popolare (+3% a 4,604 euro) e Bpm (+1,13% a 0,538 euro) che hanno presentato il piano industriale 2016-2019 relativo al progetto di fusione.

 

I dati macro attesi oggi
Martedì 17 Maggio 2016

06:30 GIA Produzione industriale (finale) mar;

09:45 EUR Intervento Praet (BCE);

10:00 EUR Intervento Nouy e Costa (BCE);

10:00 ITA Bilancia commerciale (totale) mar;

10:00 ITA Bilancia commerciale (EU) mar;

10:30 GB Indice prezzi alla produzione apr;

10:30 GB Inflazione apr;

11:00 EUR Bilancia commerciale mar;

14:30 USA Inflazione apr;

14:30 USA Nuovi cantieri residenziali apr;

14:30 USA Licenze edilizie apr;

15:15 USA Produzione industriale apr;

18:00 USA Intervento Williams e Lockhart (Fed);

19:15 USA Intervento Kaplan (Fed).