Corre il petrolio, il Wti giugno a 45,89 dollari al barile (+2,7%)

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Il punto. Il Ftse Mib segna -0,3%, il Ftse Italia All-Share -0,3%, il Ftse Italia Mid Cap -0,3%, il Ftse Italia Star -0,4%.

Anche le principali Borse europee hanno aperto la seduta in ribasso. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,7%, il Cac40 di Parigi lo 0,9%, il Ftse100 di Londra lo 0,75% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,65%. 
Euro contro dollaro sotto il massimo di ieri pomeriggio a 1,1446. Al momento della scrittura il cambio oscilla in area 1,1410. 

Mercati obbligazionari eurozona in verde. Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente scende di 1 bp allo 0,11%, quello del BTP scende di 2 bp all’1,54%. Lo spread scende di 1 bp a 143.

Borse cinesi deboli: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +0,24% circa, l’indice Hang Seng di Hong Kong al momento segna -1% circa. 
Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -0,96%, Nasdaq Composite -1,02%, Dow Jones Industrial -1,21%. Tokyo in verde con l’indice Nikkei 225 che chiude a +0,41%.

Piazza Affari ieri ha chiuso in calo l’ottava seduta nelle ultime nove giornate, in scia alle vendite consistenti su Banco Popolare e Bpm e insieme al rosso dell’intero comparto degli istituti di credito italiani (con l’eccezione di Mediobanca). 
La trimestrale negativa, come pre-annunciato dallo stesso Ceo Saviotti, e l’attesa per le condizioni dell’aumento di capitale da 1 miliardo hanno affondato del 9% le azioni del gruppo veronese (-19% circa nelle ultime tre sedute) che ha trainato al ribasso anche la promessa sposa Bpm (-6,4% oggi e -12% circa in tre giorni) per allinearne i valori a quelli previsti dalla fusione.
In questo scenario il Ftse Mib ha ceduto l’1,32% accompagnata da un simile movimento da parte degli altri listini periferici dell’Europa del Sud: -1,2% Madrid e -1,1% Lisbona. Molto più contenuta, invece, la flessione di Francoforte e Parigi. 
Corre il petrolio a 45,89 dollari al barile (+2,7%) il Wti giugno.

In Germania l’Ufficio di Statistica Destatis ha comunicato che l’Indice dei Prezzi all’Ingrosso (Wholesale Price Index) nel mese di aprile è aumentato dello 0,3% su base mensile, oltre le attese fissate su un decremento dello 0,2% ma in linea al dato precedente. Su base annuale il WPI è sceso del 2,7%. 
In Francia l’indice armonizzato dei Prezzi al Consumo è cresciuto dello 0,1% ad aprile, in linea con le attese ma in calo dal +0,7% rilevato a marzo. Rispetto ad un anno fa l’indice armonizzato è diminuito dello 0,2%, dal -0,1% della rilevazione precedente.

Alle 11 ora italiana, sarà annunciato il dato sulla produzione industriale a marzo nella zona euro.


Borse asiatiche
Tokyo ha virato in positivo su aspettative di nuovi interventi da parte della Bank of Japan, che hanno indebolito i corsi dello yen. La piazza nipponica aveva aperto in frenata appesantita dalle trimestrali di Toyota (che ha anche detto di attendersi per l’attuale esercizio un crollo del 35% dei profitti netti) e Bridgestone (tra i peggiori dell’indice, con una flessione intorno al 6%). A fine seduta, però, il Nikkei 225 ha segnato il quarto progresso consecutivo con un guadagno dello 0,41% (l’indice più ampio Topix si apprezza invece solo dello 0,05%). Non è riuscito il recupero a Seoul, con il Kospi che ha limitato comunque il suo declino allo 0,13% al termine delle contrattazioni.

Complessivamente la seduta resta positiva per i mercati dell’Asia, dopo che l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, era arrivato a perdere lo 0,60% in apertura, ma a Sydney l’indice S&P/ASX 200 mette fine alla serie di guadagni registrando un declino dello 0,25% al termine delle contrattazioni, a fronte di performance contrastate per tutti i settori: da quello petrolifero (i corsi del greggio sono ancora in declino), ai minerari (rame e alluminio si apprezzano dopo che l’indice dei sei metalli industriali al London Metal Exchange aveva guadagnato lo 0,9% mercoledì dai minimi di un mese segnati nella seduta precedente), ai finanziari. 
In chiusura di seduta, però, Shanghai torna in negativo. Lo Shanghai Composite perde oltre mezzo punto percentuale mentre Shanghai Shenzhen Csi 300, seppure in declino, si muove intorno alla parità. In flessione di circa lo 0,40% lo Shenzhen Composite, performance simile a quella dell’Hang Seng di Hong Kong (sostanzialmente invariato, ma in positivo, l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China).

 

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in netto ribasso. Il Dow Jones ha perso l’1,21%, l’S&P 500 lo 0,96% e il Nasdaq Composite l’1,02%.

A pesare sui listini azionari Usa sono state alcune notizie negative sul fronte societario. Di seguito le principali.
Walt Disney -4,03%. Il colosso dell’entertainment ha presentato risultati relativi al secondo trimestre del suo esercizio segnati da utili netti in moderato progresso da 2,11 miliardi, pari a 1,23 dollari per azione, a 2,14 miliardi, e 1,30 dollari. L’eps rettificato si è attestato a 1,36 dollari contro gli 1,39 dollari del consensus di FactSet (1,40 dollari quello di Thomson Reuters). I ricavi sono cresciuti da 12,5 a 13 miliardi di dollari, ma sotto ai 13,2 miliardi stimati dagli analisti.
Macy’s -15,17%. Il gruppo della grande distribuzione ha rivisto al ribasso le stime di utile per l’esercizio in corso a 3,15-3,40 dollari per azione (da 3,80-3,90 dollari per azione della precedente guidance). Le vendite a parità di negozi sono previste in calo del 3-4%. Nel primo trimestre i ricavi sono calati più del previsto a 5,8 miliardi di dollari da 6,2 miliardi dello stesso periodo di un anno prima e contro i 5,9 miliardi indicati dal consensus.
Wendy’s -8,86% nonostante una trimestrale superiore alle attese ed un miglioramento dell’outlook. Nel primo trimestre l’utile per azione adjusted della catena di fast-food si è attestato a 0,11 dollari su ricavi per 378,8 milioni di dollari. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,06 dollari su ricavi per 351 milioni. Per l’intero esercizio Wendy’s stima ora un utile per azione compreso tra 0,38 e 0,40 dollari (da 0,35-0,37 dollari della precedente guidance). 
Office Depot -40,39% . Il fornitore di articoli per ufficio ha rinunciato alla fusione con la rivale Staples (-18,34%).
Electronic Arts +13,70%. Il produttore di videogame ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione di 0,50 dollari, 8 centesimi in più delle attese. Meglio del previsto anche i ricavi a 924 milioni contro i 888,78 milioni indicati dal consensus.

I dati macro attesi oggi
Giovedì 12 Maggio 2016

01:50 GIA Bilancia partite correnti mar;
07:00 GIA Indice Economy Watchers (fiducia consumatori) apr;
07:30 FRA Inflazione apr;
11:00 EUR Produzione industriale mar;
13:00 GB Riunione BoE e Inflation Report;
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
14:30 USA Indice prezzi importazioni apr;

17:00 USA Intervento Mester (Fed);
17:45 USA Intervento Rosengren (Fed);
19:30 USA Intervento George (Fed).