Tokyo ancora chiusa, borse cinesi poco mosse

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Il punto. Ieri le borse europee hanno chiuso complessivamente in rosso, con Milano che limita le perdite (-0,17%) grazie al rimbalzo di alcune banche tra cui il Banco Popolare (+4%), Mediolanum (+3,7%) e Ubi (+1,7%). 

Sugli altri listini del Vecchio Continente, che accusano passivi superiori all’1% hanno pesato l’apertura in rosso di Wall Street e i rinnovati timori sulla congiuntura mondiale mentre il greggio è rimasto praticamente stabile con il Wti a 43,7 dollari al barile.
Stamane il Ftse Mib segna +0,79%, il Ftse Italia All-Share +0,73%, il Ftse Italia Mid Cap +0,39%, il Ftse Italia Star +0,08%. Bancari in verde: FTSE Italia Banche +1,2%.
Mercati azionari europei in lieve rialzo. DAX +0,1%, CAC 40 +0,1%, FTSE 100 +0,4%, IBEX 35 +1%. 
Euro sostanzialmente stabile contro dollaro, ben al di sotto del massimo da fine agosto a 1,1615 toccato martedì mattina. Al momento EUR/USD oscilla in area 1,1475.
Mercati obbligazionari eurozona incerti. Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente è stabile allo 0,22%, quello del BTP sale di 3 bp all’1,60%. Lo spread sale di 3 bp a 138.
Tokyo anche oggi chiusa per festività (ultimo giorno) mentre le Borse cinesi appaiono poco mosse: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a +0,14% circa, mentre a Hong Kong l’indice Hang Seng ha segnato -0,3% circa. 
Future sugli indici azionari americani in rialzo dello 0,4 per cento circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -0,59%, Nasdaq Composite -0,79%, Dow Jones Industrial -0,56%. 
Borse asiatiche
Tokyo rimane ancora chiusa per l’ultima festività di questa settimana (la Festa dei bambini, che viene celebrata anche in Corea del Sud e quindi anche la Borsa di Seoul osserva un giorno di riposo). 
Ad ogni modo, i mercati dell’Asia segnano la settima giornata consecutiva di perdite, con i dati macroeconomici che non allontanano i timori per un rallentamento della ripresa. 
Il Pmi manifatturiero di Hong Kong è calato in aprile a 45,3 punti da 45,5 punti di marzo, ai minimi degli ultimi otto mesi. 
Sul fronte di valute e materie prime, il dollaro è in leggero recupero nei confronti dello yen, dopo essersi mosso nelle ultime sedute intorno ai massimi degli ultimi 18 mesi. 
Il petrolio si apprezza grazie soprattutto a notizie in arrivo dal Canada (un esteso incendio ha bloccato l’estrazione di greggio dalle sabbie bituminose) e dal Nordafrica (le tensioni in Libia mettono a rischio la produzione). 
Dagli Usa, invece, arrivano dati contrastanti: nella settimana alla data dello scorso 28 aprile, secondo i dati comunicati dall’Energy Information Administration, le scorte sono cresciute ben oltre le attese. Di contro, però, la produzione è scesa sempre negli Usa ai minimi dal settembre 2014. 
In declino, invece, i metalli industriali, al traino della flessione di quasi l’1% del nichel. In modesto incremento il prezzo dell’oro.
Il risultato è un moderato declino per l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che si è comunque deprezzato del 5% nelle ultime due settimane. 
In vista della chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 si muovono intorno alla parità ma in negativo. 
In positivo, seppure con un modesto guadagno, è invece lo Shenzhen Composite. Perde circa lo 0,30% l’Hang Seng di Hong Kong (decisamente peggio fa l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, il cui declino è prossimo all’1%). 
Sydney riesce invece a chiudere in positivo anche se si limita allo 0,15% il guadagno dell’indice S&P/ASX 200.

 

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in ribasso. Si tratta della seconda seduta negativa consecutiva. Il Dow Jones ha perso lo 0,56%, l’S&P 500 lo 0,59% e il Nasdaq Composite lo 0,79%. 
La stima ADP (National Employment Report) sul mondo del lavoro ha evidenziato, nel mese di aprile, una crescita di 156 mila nuovi impieghi. Il dato è risultato inferiore alle attese degli addetti ai lavori che si aspettavano un incremento di 196 mila posti di lavoro. 
Rivista al ribasso la rilevazione precedente a 194 mila unità, da 200 mila. L’Indice del costo del lavoro, in base ad una prima stima preliminare, e’ salito nel primo trimestre del 4,1%, dal +2,7% della rilevazione precedente. Le attese degli addetti ai lavori erano fissate su una crescita del 3,2%. A marzo la bilancia commerciale ha segnato un deficit pari a 40,44 miliardi di dollari, in calo rispetto al disavanzo di 46,96 mld del mese precedente e inferiore ai 41,50 miliardi attesi dagli economisti.
Markit Economics ha comunicato che ad aprile l’indice PMI dei Servizi è salito a 52,4 punti dai 51,3 punti del mese precedente, allontanandosi dal livello di non cambiamento (50 punti) che separa da una situazione di espansione a una di contrazione delle attività. 
A marzo gli ordini industriali sono cresciuti dell’1,1% su mese. Gli economisti avevano previsto un incremento dello 0,6%. Rivisto al ribasso il dato del mese precedente a -1,9% da -1,7%.
L’indice ISM non manifatturiero è salito nel mese di aprile a 55,7 punti dai 54,5 punti del mese precedente. Il dato è risultato superiore alle previsioni degli economisti fissate su un indice pari a 54,7 punti. 
 

I dati macro attesi oggi
Giovedì 5 Maggio 2016
GIA Mercati chiusi per festività;
03:45 CINA Indice PMI Caixin servizi apr;
09:30 GB Indice Halifax (prezzi abitazioni) apr;
10:00 EUR Bollettino Economico BCE;
10:30 GB Indice PMI servizi apr;
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
17:30 USA Intervento Bullard (Fed).