Caldoro: Patto De Luca-Renzi? Era già tutto previsto

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Il 90 per cento degli interventi del Patto per la Campania (siglato dal premier Renzi e dal governatore Vincenzo De Luca domenica scorsa 24 aprile) era già previsto e definito dalla programmazione della precedente giunta regionale. Questo, in sintesi, il messaggio di Stefano Caldoro che, nel corso di una conferenza stampa tra una seduta e l’altra di Consiglio regionale, ha illustrato ai cronisti, intervento per intervento, quanto previsto dal Patto di 9,8 miliardi. Se da un lato l’ex presidente si dice contento perché, sostanzialmente “è stato confermato tutto quello che era nella nostra programmazione, addirittura una parte di quella della gestione Bassolino”, dall’altra si rammarica perché “mi sembra stiano rivendendo qualcosa che i cittadini campani abbiano già. Praticamente si tratta di un atto dovuto” con la differenza “preoccupante” che dalla cifra complessiva manca “circa un miliardo di euro”. E, in particolare, “vengono stanziati per le bonifiche solo 250 milioni mentre noi ne avevamo previsti 900”. Per spiegare a fondo il suo ragionamento, Caldoro cita e illustra, punto per punto, gli interventi del Patto per la Campania tratti dalle schede recuperabili dal sito della presidenza del Cdm. Di questi la maggior parte era stata programmata dalla sua giunta, “compresi i Grandi Progetti”. Le differenze, rispetto alla vecchia programmazione (che per il 15% recuperava quella ancora precedente di Bassolino), riguardano i fondi per le ecoballe (450 mln) e la metropolitana di Salerno (100 mln). Quanto alla cifra complessiva di 9,8 miliardi, l’ex presidente calcola circa un miliardo mancante rispetto al vecchio Piano per il Sud siglato nel 2009 con l’allora ministro Scajola. “Bisogna avere il coraggio di dire che c’è qualcosa in meno, non può essere fatta una ‘televendita’!” insiste Caldoro condividendo la posizione assunta dal presidente della Puglia Emiliano che ha parlato di depauperamento del vecchio fondo per il Sud. L’ex governatore insiste anche sul fatto che la Campania non ha perso un solo euro delle risorse 2007-2013 e invita a verificare i report pubblicati dall’agenzia di coesione: “lo dice la stessa presidenza del Cdm. Forse può esserci stato qualche problema di qualità della spesa m ma questa è questione di merito”. Più duro il giudizio di Caldoro sulla decisione di destinare minori risorse alle bonifiche: “Nella vecchia programmazione ce n’erano 500, noi ne avevamo appostati 900 – sulla base di rilievi dei nostri uffici tecnici, soprattutto dopo il caso Terra dei Fuochi – loro sono scesi a 250. Certo hanno destinato 450 euro alla rimozione delle ecoballe, ma si tratta di un’operazione più facile e con maggiore visibilità, di bandiera! I rifiuti delle ecoballe sono ormai frazione secca, le discariche hanno la priorità”.