Non solo turismo, Tunisi sempre più vicina (alla Campania)

78

È ‘’Dar’’ la parola che meglio esprime il senso dello sforzo che i tunisini stanno compiendo per riconquistare la fiducia degli europei dopo le stragi jihadiste del Museo del Bardo e del resort turistico di Sousse. “Dar” in arabo vuol dire “casa” e questa è la sensazione che il Governo, operatori turistici, piccoli commercianti, insomma la popolazione tunisina intende fortissimamente restituire ai turisti. E non è solo una questione di Pil (benché il turismo rappresenti il 7 per cento della produzione della ricchezza nazionale), è una questione che riguarda l’identità stessa della nazione nordafricana. “Noi siamo un’eccezione” spiega Abdelattif Hamam, direttore generale dell’Ente nazionale tunisino per il Turismo nel corso della conferenza stampa tenutasi a Tunisi il 16 aprile nell’ambito del mega-educational tour promosso dall’Ente coinvolgendo giornalisti, blogger e agenti di viaggio.

La Tunisia – osserva Hamam – disturba perché è un’eccezione, è una giovane democrazia formata da donne e uomini dinamici e riformisti. Il nostro modello di apertura filo occidentale anche nella relazione tra uomini e donne dà fastidio e per questo dico che c’è una grande responsabilità dei nostri amici europei e, in particolare, italiani”. La responsabilità di chi non può non amare la bellezza di un Paese arabo colmo di storia, bellezza e da sempre amico. Non solo, la responsabilità di chi non si fa intimorire dalla paura ma progetta di vincerla. “Il legame che unisce le nostre nazioni – continua il numero uno dell’Ente tunisino per il turismo – è storicamente e culturalmente forte e siamo convinti che si debba lavorare insieme a un progetto di cooperazione. Abbiamo investito molto nella sicurezza, ma parallelamente stiamo anche lavorando sulla qualità del prodotto, sui collegamenti aerei e su un’offerta alberghiera sempre più ampia da proporre ai visitatori”.

Claudio Panarella e Console dItalia a TunisiFrancesco Canino

Non solo spiagge ma storia e paesaggi d’incanto
Con i suoi 300 giorni di sole e i suoi 1.300 chilometri di spiagge bianche, la Tunisia è in effetti la meta ideale peri  turisti e, grazie alla presenza di tesori come i mosaici romani del Bardo, le maestose Terme di Antonino nell’antica Cartagine, siti come Kerkouane, Dougga e El Jem, ospitali Medine, artigianato e gastronomia, la Tunisia è la meta ideale per tutti i curiosi di spirito. Sono sette i siti archeologici Patrimonio Mondiale dell’Unesco, sette i parchi nazionali e ben 18 le riserve naturali a protezione dell’ecosistema.

Il flusso dall’Italia verso la Tunisia è passato dai 400mila visitatori degli inizi degli anni duemila ai circa 250mila annui del triennio 2012-2014, con ulteriori forti contrazioni per il 2015. Minore invece è stata la flessione sul piano dei rapporti economici, vista la sostanziale stabilità dell’import-export ed il calo contenuto delle iniziative imprenditoriali italiane in generale e campane in particolare in quei territori. Per invertire la tendenza Tunisair ha annunciato in questi giorni nuovi voli tra Italia e Tunisia, con un programma dedicato di voli charter su Djerba e Monastir.

Nuovi charter, maggiore competitività
I tour operator non programmano voli charter?Bene – osserva Ali Maoui, responsabile di Tunisair Italia – i charter li mettiamo noi. Da giugno a settembre, abbiamo messo a disposizione di tutti i tour operator dei voli charter in modo da poter offrire viaggi e visite nel nostro Paese a prezzi vantaggiosi. Le offerte partiranno dalla fine di aprile”. Tunisair rappresenta il 65% del mercato tra Tunisia e Italia, dove è presente da 67 anni. 
Attualmente sono 9 gli aeroporti internazionali che permettono l’accesso diretto alle principali regioni turistiche, con trasferimenti di breve durata: Djerba, Enfida, Gabes, Gafsa, Monastir, Sfax, Tabarka, Tozeur e ovviamente Tunisi. Quanto a ricettività gli hotel sono 856 hotel per un totale di 241.000 posti letto. Per potenziare il sistema l’Ente per il Turismo ha ora in programma un’importante campagna di comunicazione con un focus principale sul digital e l’organizzazione di nuovi educational che riguarderanno altre mete turistiche e culturali di grande interesse per il grande pubblico, a cominciare da Djerba che da sola rappresenta il 23 per cento capacità ricettiva del Paese.

Campania-Tunisia, in vista “missione” di Confindustria Caserta
Sul fronte Campania-Tunisia a significare la robustezza dei rapporti sono stati le uniche due presenze istituzionali del mega-tour, il consigliere delegato al Turismo della Città Metropolitana di Napoli Alfonso Ascione e il presidente dell’Istituto di Cultura e Relazioni Internazionali (Icri) Claudio Panarella. Proprio l’Icri si farà promotrice in collaborazione con ICRI – Ambasciata della Repubblica di Tunisia a Roma e Consolato di Tunisia a Napoli di un incontro sulle opportunità di investimento che si svolgerà a aTunisi con Confindustria Caserta. “L’internazionalizzazione delle nostre imprese – afferma Claudio Panarellarappresenta uno dei punti fermi del possibile sviluppo della ripresa vistala crisi italiana , cercando di rendere principalmente più competitivo un settore ancora poco proiettato verso i mercati esteri. Occorre incentivare la cooperazione internazionale, in sinergia con la tunisia vicinissima all’Italia, e questo puo servire per creare maggiori opportunità per le nostre imprese, sviluppando accordi commerciali di sicuro interesse. Basti pensare solo che la cooperazione internazionale Italo Tunisina ha sviluppato programmi per le PMI fino al 2020 con svariati milioni di euro”. Sempre sul fronte delle relazioni istituzionali, si invito dell’Icri, alla serata di Gala tenuta a margine della conferenza stampa con i responsabili dell’Ente nazinale del Turismo ha partecipato anche il console d’Italia a Tunisi Francesco Canino (ndr. nella foto insieme a Carlo Panarella).