Terremoti, un’app dallo Spazio. Parmitano: così ci cambia la vita

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Sviluppare un’app che utilizzi i dati raccolti dallo spazio per gestire l’emergenza in caso di terremoto: è l’invito rivolto ai giovani dall’astronauta Luca Parmitano a margine del collegamento video con la presentazione della International Space Apps Challenge (Asa), organizzata a Capua presso il Centro per le Ricerche Aerospaziali (Cira) dal Consolato generale degli Stati Uniti per il Sud Italia. Quella di giovedì al Cira è una delle tappe dell’itinerario che l’astronauta sta compiendo lungo tutta la penisola. Obiettivo, parlare dell’impegno italiano a bordo della stazione internazionale, dove Parmitano ha trascorso 166 giorni, ha partecipato a 200 esperimenti scientifici e, primo italiano nella storia, ha effettuato due uscite extraveicolari per effettuare le operazioni di manutenzione della stazione orbitante. Già nel suo libro “Volare” l’astronauta racconta le vicende che lo hanno visto protagonista. Inoltre cura costantemente un blog e non disdegna l’uso dei social network, in particolare di Twitter. Ad accoglierlo nel centro di Capua, il presidente del Cira Luigi Carrino. Presente all’evento l’assessore all’Internazionalizzazione, Start-up e Innovazione della Regione Campania Valeria Fascione, che ha portato il saluto del presidente Vincenzo De Luca. L’astronauta nel presepe Così come aveva fatto nello scorso ottobre con Samantha Cristoforetti, al termine della conferenza il presidente Carrino ha donato all’astronauta la statuetta che lo raffigura, creata dal maestro dell’arte presepiale napoletana Marco Ferrigno. Parmitano ha infine visitato, accompagnato dai vertici del Cira, i principali impianti e laboratori del centro in cuu quotidianamente si svolgono i test che contribuiscono a rendere più sicuri anche i voli e le missioni per l’esplorazione dello spazio. Satelliti e app, così cambiano le nostre vite Per Parmitano un’app per utilizzare dati e immagini dei satelliti per organizzare i soccorsi in caso di terremoti ”sarebbe molto utile anche in Italia, che è un territorio soggetto a calamità di questo tipo”. Quanto uno strumento del genere possa essere utile lo ha dimostrato il recente terremoto in Ecuador: in quell’occasione, ha detto ancora, “l’Agenzia spaziale civile ecuadoriana ha richiesto subito immagini e altre informazioni satellitari. Per questo – osserva Parmitano – ritengo sia utile un’app che apra contatti automatici tra chi detiene questi dati”. È un’ulteriore dimostrazione che le app sono ormai parte integrante della nostra vita e che possono cambiare il futuro, ha aggiunto l’astronauta rivolgendosi ai tanti giovani presenti. E a proposito di app e telefonini, l’astronauta ha parlato ai ragazzi del suo selfie da record, quello scattato durante la prima passeggiata spaziale della sua missione, “Volare”, nel quale si vede la Terra riflessa nel suo casco: ”questo selfie – conclude – è stato definito l’autoscatto dalla località più amena. La sfida che vi lancio – ha aggiunto – è quella di poter scattare il prossimo selfie da record da località ancora più amene, come la Luna o Marte”.