Viaggio nel tempo, al Museum va in scena il 600 napoletano

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La rassegna “Convivio armonico, musica nel corpo di Napoli” propone, attraverso una serie di incontri culturali, un viaggio nel tempo nella storia della città partenopea e della sua musica; il repertorio proposto spazierà dai componimenti di metà 600 alla musica eseguita nei salotti buoni di fine ottocento, al canto delle Lavandaie del Vomero del 1200 fino ad approdare ai grandi classici della tradizione (O’ Sole mio, Era di Maggio, Fenesta Vascia ) che hanno contribuito a diffondere in tutto il mondo la conoscenza dell’arte e delle bellezze napoletane. 

La rassegna vuole ricreare, in una dimensione raccolta, quasi familiare, in chiese o luoghi di cultura, le atmosfere e i modi di fruizione della musica dei salotti sette-ottocenteschi. Brani di estrazione più popolare si alterneranno a brani di musica colta attraverso tre appuntamenti destinati sia ai turisti di passaggio per la città che agli stessi napoletani: sabato 23 e domenica 24, sarà la voce di Pina Cipriani, storica interprete della canzone napoletana, attraverso uno spettacolo/concerto, ad allietare gli spettatori; in tale occasione, in edizione speciale, verrà distribuito lo storico cd “Rosa, Preta e Stella”, tratto dall’omonimo spettacolo ideato da Franco Nino. Lunedì 25 sarà, invece, il mezzosoprano Rosa Montanto accompagnata al pianoforte da Mauro Castaldo a proporre un ricco repertorio composto da brani ricercati: sei romanze da camera di Francesco Paolo Tosti, quattro in lingua (Vorrei Morire, Ave Maria, Ridonami la calma, Malia) e due canzoni in napoletano: A Marechiaro su testo di Salvatore di Giacomo e ‘A Vucchella su testo di G.D’Annunzio; il terzo appuntamento della stagione sarà, inoltre, una rara occasione per ascoltare il brano di Giuseppe Martucci, su testo di Rocco Emanuele Pagliara, ” La canzone dei ricordi”, capolavoro della musica vocale da camera. La rassegna che si terrà al Museum, nel cuore del centro storico di Napoli, è curata Area Arte, associazione culturale nata agli inizi degli anni novanta che mira ad incrementare la conoscenza della cultura e dell’arte musicale d’origine partenopea e meridionale a cavallo tra sei-settecento.