Tokyo torna a guadagnare, il Nikkei registra un progresso di 2,70

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Il punto. Il Ftse Mib segna -0,05%, il Ftse Italia All-Share -0,01%, il Ftse Italia Mid Cap +0,01%, il Ftse Italia Star +0,32%.

Mercati azionari europei poco mossi. DAX +0,2%, CAC 40 +0,1%, FTSE 100 -0,1%, IBEX 35 +0,4%.
Euro in netto calo dai massimi di ieri a 1,1387 contro dollaro. Al momento EUR/USD oscilla in area 1,13.
Mercati obbligazionari eurozona in rosso.
Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente sale di 3 bp allo 0,18%, anche quello del BTP sale di 3 bp all’1,42%. Lo spread è stabile a 124 bp. 
Bancari positivi con l’indice FTSE Italia Banche a +1,8%, contro il +0,4% circa dell’EURO STOXX Banks.
Tokyo torna a guadagnare nettamente terreno con il Nikkei 225 a +2,70%. Borse cinesi incerte: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen chiude a -0,64, mentre a Hong Kong l’indice Hang Seng al momento segna +1,5% circa.
Future sugli indici azionari americani al momento in parità. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +0,08%, Nasdaq Composite +0,16%, Dow Jones Industrial +0,24%.

Borse asiatiche
Tornano a correre le Borse asiatiche, dopo il sell-off delle piazze cinesi di mercoledì. Tuttavia, Shanghai e Shenzhen rimangono frenate, nonostante l’intervento della People’s Bank of China, che ha iniettato nel sistema finanziario del Paese 220 miliardi di yuan (pari a oltre 30 miliardi di euro), sotto forma di accordi di breve di reverse-repurchase. 
Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 avevano chiuso in flessione del 2,31% e del 2,33% rispettivamente mercoledì, mentre era stata del 4,43% la perdita dello Shenzhen Composite, proprio su timori che dati macroeconomici complessivamente confortanti (la crescita del Pil al 6,7% previsto e letture migliori rispetto alle attese per produzione industriale e vendite retail) precludessero interventi nel breve della Banca.

Rialzi su diverse materie prime: continua la corsa dell’argento (finora si è apprezzato del 5% nell’ottava), mentre il rame è salito ai massimi dell’ultimo mese e l’acciaio per la produzione di cemento armato ha segnato un balzo superiore del 6% al Shanghai Futures Exchange. L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, in progresso di circa lo 0,80% è tornato a muoversi intorno ai massimi da novembre.
Sul fronte valutario, lo yen segna un modesto rafforzamento, dopo essersi deprezzato di circa l’1% nei confronti del dollaro da inizio settimana. Ma questo non ha impedito a Tokyo di tornare in rally, mentre crescono aspettative per un possibile ampliamento dello stimolo monetario da parte della Bank of Japan nel meeting di settimana prossima. Intervento che forse sarà necessario per allontanare i timori, sollevati dallo stesso governatore Haruhiko Kuroda mercoledì, per l’impatto sulla supply chain di tutto il Sol Levante dai terremoti che hanno colpito l’isola di Kyushu settimana scorsa. 
A fine seduta il Nikkei 225 ha registrato un progresso del 2,70% (leggermente più moderato l’incremento dell’indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque di un deciso 2,04%). 
Positiva la seduta anche per Seoul e Sydney, con Kospi e S&P/ASX 200 che chiudono in progresso dello 0,81% e dell’1,09% rispettivamente. Hong Kong va in scia a Tokyo e l’Hang Seng guadagna oltre l’1,50% (performance leggermente inferiore, ma comunque ampiamente positiva, anche per l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China).

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in leggero rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,24%, l’S&P 500 lo 0,08% e il Nasdaq Composite lo 0,16%. 
Le vendite di abitazioni in corso sono cresciute a marzo del 5,1%, a 5,33 milioni, rispetto al dato di febbraio pari a 5,07 milioni. Il dato è risultato superiore al consensus fissato su un incremento del 3,5% dal -7,3% della rilevazione precedente. 
Sul fronte societario Coca-Cola -4,81%. Il colosso delle bevande analcoliche ha chiuso il primo trimestre con risultati in calo. Nel primo trimestre i profitti sono diminuiti a 1,48 miliardi di dollari da 1,56 miliardi dello stesso periodo di un anno prima. Escluse le poste straordinarie l’Eps si è attestato a 0,45 dollari. I ricavi sono calati del 4% a 10,28 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,44 dollari su ricavi per 10,29 miliardi.
Lexmark International +9,46%. Il produttore di stampanti ha comunicato di avere raggiunto l’accordo per il takeover da parte di Apex Technology. La rivale cinese pagherà 40,50 dollari per azione, interamente in contanti, per un enterprise value di 3,6 miliardi di dollari, al netto della cassa.

Yahoo +4,16%. Il gruppo internet ha presentato martedì risultati relativi al primo trimestre in decisa frenata ma migliori rispetto alle attese. Nei tre mesi, il gruppo californiano ha registrato una perdita di 99 milioni di dollari, pari a 10 centesimi per azione, contro 21 milioni di utili, e 2 centesimi, del pari periodo del precedente esercizio. Su base rettificata, però, l’eps è calato da 15 a 8 centesimi contro i 7 centesimi del consensus di Thomson Reuters. Oltre le stime anche i ricavi, calati da 1,23 a 1,09 miliardi di dollari contro gli 1,08 del consensus.

Intel +1,27%. Il produttore di semiconduttori, congiuntamente alla presentazione di una trimestrale segnata dal progresso di utili e ricavi, ha annunciato un drastico piano di ristrutturazione che comporterà 12.000 licenziamenti, pari all’11% del suo organico complessivo, e che comporterà aggravi per 1,2 miliardi di dollari ma genererà risparmi per 750 milioni di dollari quest’anno e per 1,4 miliardi l’anno a partire dalla metà del 2017. Nello scorso trimestre Intel ha registrato profitti in crescita da 1,99 miliardi di dollari, pari a 41 centesimi per azione, a 2,05 miliardi, e 42 centesimi. L’eps rettificato a quota 54 centesimi si è rivelato ampiamente superiore ai 48 centesimi del consensus di Thomson Reuters. I ricavi sono cresciuti da 12,78 a 13,7 miliardi di dollari.

 

Italia
Il comparto bancario è tornato a salire ieri a Piazza Affari, dopo la seduta in frenata di martedì. L’indice Ftse Mib ha archiviato la seduta in guadagno dell’1,14% a 18.658 punti, sui massimi dell’ultimo mese. 
Gli investitori sono in attesa della riunione della Bce (Draghi parla oggi alle 14,30), dove non dovrebbero essere annunciate nuove misure. 
Il petrolio, osservato speciale del post Doha, ha recuperato terreno nel corso della giornata dopo aver pagato la notizia della fine dello sciopero in Kuwait dei lavoratori del settore petrolifero.
Acquisti, si diceva, sui titoli del comparto bancario: Montepaschi ha guadagnato il 6,14% a 0,674 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 2,95% a 5,03 euro, Intesa SanPaolo l’1,82% a 2,464 euro, Ubi Banca il 3,22% a 3,72 euro e Unicredit il 4,61% a 3,452 euro. 
Tonica A2A (+1,82% a 1,228 euro) che ha fatto sapere di non avere sottoscritto accordi vincolanti per l’acquisto delle azioni Acsm-Agam detenute dai comuni di Monza e Como.
Debole invece il settore del lusso: Moncler ha ceduto l’1,85% a 14,84 euro, Salvatore Ferragamo il 2,52% a 21,26 euro e Yoox lo 0,50% a 27,66 euro. Quest’ultima aveva festeggiato l’ingresso di Alabbar Enterprises Sarl, controllata da Mohamed Alabbar, nel suo capitale attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da 100 milioni di euro. 
Bene la galassia Agnelli in scia alla buona performance del settore auto europeo: CNH Industrial ha mostrato un progresso del 3,46% a 6,585 euro, mentre FCA ha chiuso la seduta con un rialzo dell’1,69% a 7,22 euro.

I dati macro attesi oggi
Giovedì 21 Aprile 2016

08:45 FRA Indice fiducia imprese apr;

10:30 GB Vendite al dettaglio mar;

13:45 EUR Riunione BCE;

14:30 EUR Conferenza stampa Draghi (BCE);

14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

14:30 USA Indice Philadelphia Fed apr;

15:00 USA Indice FHFA (prezzi abitazioni) feb;

16:00 USA Indice anticipatore (Conference Board) mar;

16:00 EUR Indice fiducia consumatori (flash) apr.