Università, al via la seconda fase di PhD-ITalents: 730 posti per dottori di ricerca

91

Settecentotrenta posti per i dottori di ricerca: da oggi si apre la seconda fase di PhD-ITalents. Il progetto, il cui finanziamento totale è di 16.236.000 euro di cui 11 milioni stanziati dal Miur e il resto da privati, è gestito da un partenariato composto da Miur, Fondazione Crui e Confindustria e ha un duplice obiettivo: da una parte – spiega una nota della Conferenza dei rettori – punta a creare opportunità di impiego per giovani dottori di ricerca; dall’altra a costruire una community attiva, a sviluppare un modello di placement per i dottori di ricerca e a valorizzare i risultati del progetto.
Fino al 6 maggio, i dottori di ricerca potranno registrarsi sulla piattaforma di progetto e presentare la propria candidatura. Le combinazioni “offerta di lavoro-dottore di ricerca” ammissibili al cofinanziamento verranno effettuate sulla base del matching fra il profilo dei dottori e le caratteristiche delle posizioni offerte dalle imprese.
Le posizioni riservate ai dottori di ricerca sono principalmente concentrate su due aree tematiche: Ict (il 49%) e Salute e scienze della vita (il 21%). Più esigue quelle che ricadono nelle altre: Agroalimentare (11%); Energia (9%); Mobilità sostenibile e Patrimonio culturale (5% entrambe). La maggior parte è localizzata al Nord (44,1%). Seguono Sud (29,2%), Centro (26,4%) ed Estero (0,3%). La Lombardia è la regione in cui si concentra il più alto numero di offerte di lavoro (15%), seguita da Lazio (11%), Campania e Toscana (9%), Puglia e Veneto (8%) e da Piemonte ed Emilia Romagna (7%). Le imprese offrono nel 63% dei casi un contratto di lavoro a tempo determinato, di durata triennale, mentre nel restante 37% dei casi si tratta di un contratto a tempo indeterminato. Il 50% delle posizioni proviene da microimprese con meno di 10 occupati. Il 10% proviene da grandi imprese con più di 250 occupati. Il resto, da organizzazioni con un organico fra le 50 e le 250 unità. Nel 90% dei casi le imprese dichiarano di avere un’unità organizzativa dedicata a Ricerca e Sviluppo.