Moda, Campania prima al Sud per aziende. Export a quota 600 mln (+1,9%)

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elena goitiniL’eccellenza del made in Italy targato Campania vive un momento di rinnovato successo e può considerarsi uno dei comparti economici che più stanno trainando la ripresa nella Regione“. Lo ha detto Elena Goitini, direttore regionale Sud di UniCredit, che oggi ha preso parte al convegno “Internazionalizzare per crescere e competere nel settore della Moda” organizzato da UniCredit e Unione Industriali a Napoli.

Riflettori accesi sulle prospettive del settore e della necessità di incrementare l’internazionalizzazione delle imprese che operano in Campania. La Campania, è stato sottolineato, è la quinta regione in Italia per numero di aziende attive nel Tessile-Abbigliamento, prima tra quelle del Sud. L’export relativo al 2015 si è avvicinato ai 600 milioni di euro (+1,9% su base annua) mentre l’import ha superato il miliardo e 400 milioni. Il 75% circa dell’export regionale è assicurato dalla provincia di Napoli (stabile nel 2015), ma un importante contributo giunge anche dal territorio di Caserta (+11,4%) e di Salerno (+8,1%), in cui le dinamiche di crescita appaiono molto vivaci. “UniCredit – ricorda Goitini – ha supportato le imprese del settore al Sud con impieghi per oltre 300 milioni e vanta una quota di mercato pari al 16,2%. La Moda è un esempio straordinario della forza del Made in Campania. Tuttavia, – spiega – a fronte di un profilo lento di crescita dei mercati maturi, si prefigurano interessanti opportunità sui mercati internazionali, soprattutto quelli emergenti, ed è quindi auspicabile che le imprese del settore incentivino la già forte vocazione all’export e alla internazionalizzazione“.
E in quest’ottica, dice ancora Goitini, “si inserisce ‘Go International!’, il programma di formazione di UniCredit dedicato alle imprese che vogliono internazionalizzarsi“.

Maurizio Marinella 701x365La crescita del comparto sul nostro territorio – aggiunge Maurizio Marinella, presidente Sezione Sistema Moda dell’Unione Industriali di Napoli – può essere favorita da un associazionismo intelligente, che promuova l’aggregazione e le sinergie tra le imprese, e nel contempo definisca intese con interlocutori finanziari che consentano di puntare ad ampliare su scala globale il raggio d’azione di tante realtà produttive qualificate ma condizionate da problemi di dimensione e di capitalizzazione“.

L’azione di Sistema Moda Italia – sottolinea Carlo Palmieri, consigliere Smi con delega al Mezzogiorno – è sempre più indirizzata anche in favore della crescita delle filiere del Sud. Dobbiamo fare sistema. Ma l’unica strada efficace passa per il protagonismo delle imprese del Mezzogiorno. Politiche e strategie devono nascere da un’interazione tra centro e territori, che tenga conto di specificità e istanze locali. Coniugando creatività e intraprendenza, le nostre imprese possono svilupparsi e affermarsi sempre più anche a livello internazionale“. Nel corso dell’incontro è stato presentato l’accordo tra Sistema Moda Italia (Smi) e UniCredit Factoring per il sostegno alle imprese della filiera tessile e dell’abbigliamento. UniCredit Factoring ha stanziato per questo accordo un plafond creditizio iniziale di 2 miliardi di euro in tre anni.