Salvini, non mi pento, non mi riconosco in Mattarella

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Non fa retromarcia il leader della Lega Matteo Salvini, protagonista ieri di una dura polemica contro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Anzi. “Il Presidente degli italiani – dice a Mattino 5 – che tale non mi sembra, prima di parlare di frontiere e confini aperti dovrebbe difendere la sua gente ed il lavoro della sua gente. Questo non è un Presidente in cui mi riconosco”. Lo dice il leader della Lega Nord Matteo Salvini al telefono con Maurizio Belpietro, su Canale 5.

“Per me non cambia nulla. Le frontiere e i confini ci sono, tutti li difendono, l’Italia no. Parlo anche dell’ingresso quotidiano di tonnellate e tonnellate di schifezze che arrivano dall’altra parte del mondo: riso pesce, latte, carne, arance, pomodori, che arrivano sulle tavole degli italiani mandando al disastro il lavoro dei nostri allevatori e agricoltori”, dice ancora Salvini a ‘La telefonata? di Belpietro. “Non sono assolutamente pentito, anzi – prosegue Salvini -. Se certi politici facessero due passi tra la gente, parlando con un disabile che prende trecento euro al mese, quando un immigrato ne costa mille, parlando con una vittima della legge Fornero, o con un commerciante rovinato dalla riforma di settore, altro che passeggiate chiacchierone al Vinitaly. Qui c’è una politica lontana dalla vita di tutti i giorni degli italiani”.

“Io – ha detto ancora il leaderd della Lega – ho le spalle larghe. Se qualcuno mi denuncia non me ne può fregar di meno. Nel mio piccolo difendo i diritti e gli interessi dei cittadini italiani che potenti non sono”.

“Ci stupiamo – ha evidenziato sul caso Regeni – se l’Egitto ci prende in giro, se muore un nostro ragazzo e ci dicono che è stato un incidente, ma sono quattro anni che ci sono i marò sotto un finto processo in India. L’Italia, per volere di qualcuno, non deve valere più in accidente. Questo qualcuno si chiama Renzi, Napolitano, Mattarella. Se io pretendo dignità orgoglio e rispetto per gli italiani e per questo devo esser processato processatemi, chi se ne frega”. 
   

Non fa retromarcia il leader della Lega Matteo Salvini, protagonista ieri di una dura polemica contro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Anzi. “Il Presidente degli italiani – dice a Mattino 5 – che tale non mi sembra, prima di parlare di frontiere e confini aperti dovrebbe difendere la sua gente ed il lavoro della sua gente. Questo non è un Presidente in cui mi riconosco”. Lo dice il leader della Lega Nord Matteo Salvini al telefono con Maurizio Belpietro, su Canale 5.

“Per me non cambia nulla. Le frontiere e i confini ci sono, tutti li difendono, l’Italia no. Parlo anche dell’ingresso quotidiano di tonnellate e tonnellate di schifezze che arrivano dall’altra parte del mondo: riso pesce, latte, carne, arance, pomodori, che arrivano sulle tavole degli italiani mandando al disastro il lavoro dei nostri allevatori e agricoltori”, dice ancora Salvini a ‘La telefonata? di Belpietro. “Non sono assolutamente pentito, anzi – prosegue Salvini -. Se certi politici facessero due passi tra la gente, parlando con un disabile che prende trecento euro al mese, quando un immigrato ne costa mille, parlando con una vittima della legge Fornero, o con un commerciante rovinato dalla riforma di settore, altro che passeggiate chiacchierone al Vinitaly. Qui c’è una politica lontana dalla vita di tutti i giorni degli italiani”.

“Io – ha detto ancora il leaderd della Lega – ho le spalle larghe. Se qualcuno mi denuncia non me ne può fregar di meno. Nel mio piccolo difendo i diritti e gli interessi dei cittadini italiani che potenti non sono”.

“Ci stupiamo – ha evidenziato sul caso Regeni – se l’Egitto ci prende in giro, se muore un nostro ragazzo e ci dicono che è stato un incidente, ma sono quattro anni che ci sono i marò sotto un finto processo in India. L’Italia, per volere di qualcuno, non deve valere più in accidente. Questo qualcuno si chiama Renzi, Napolitano, Mattarella. Se io pretendo dignità orgoglio e rispetto per gli italiani e per questo devo esser processato processatemi, chi se ne frega”.