Sui mercati continua l’effetto Yellen

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Il punto. Il Ftse Mib segna -1,58%, il Ftse Italia All-Share -1,45%, il Ftse Italia Mid Cap -0,71%, il Ftse Italia Star -0,48%. L’indice FTSE Italia Banche segna -2 ,7% contro il -1,5% dell’EURO STOXX Banks.

Mercati azionari europei in rialzo. DAX -0,6%, CAC 40 -1,1%, FTSE 100 -0,7%, IBEX 35 -1,3%.
In calo Tokyo con il Nikkei 225 a -0,71%. Incerte le borse cinesi: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +0,06% circa, mentre a Hong Kong l’indice Hang Seng al momento segna -0,5% circa.

Future sugli indici azionari americani in calo dello 0,2-0,4 per cento. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +0,44%, Nasdaq Composite +0,47%, Dow Jones Industrial +0,47%.

Euro su dollaro poco sotto il massimo dall’11 febbraio toccato ieri a 1,1364. EUR/USD al momento oscilla sugli 1,1340. Mercati obbligazionari eurozona in lieve rialzo. Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente scende di 2 bp allo 0,14%, anche quello del BTP scende di 2 bp all’1,22%. Lo spread è stabile a 108 bp.

Borse asiatiche
I mercati dell’Asia complessivamente beneficiano ancora delle parole della Janet Yellen (Fed), secondo cui l’incertezza economica e finanziaria globale giustifica un percorso più prudente nell’aumento dei tassi di interesse, allontanando così l’ipotesi di un nuovo incremento già nel corso del meeting di fine aprile del Federal Open Market Committee (Fomc), la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie. L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, è in modesto progresso dopo avere sfiorato i massimi dall’inizio di dicembre.
La prudenza della Fed continua a indebolire il dollaro, che si avvia a un declino di quasi il 7% nell’intero trimestre nei confronti dello yen. La debolezza della divisa Usa non ha però spinto i corsi del petrolio, che hanno segnato perdite superiore all’1% dopo che i dati ufficiali sulle scorte di petrolio in Usa hanno evidenziato una crescita inferiore alle attese ma che le porta, comunque, ai massimi di sempre. Tra le altre materie prime, da segnalare il rame, scivolato ai minimi da inizio marzo ancora una volta sui timori di rallentamento della Cina, in vista della pubblicazione venerdì dei dati sul Pmi relativo a marzo.
Nonostante il rafforzamento dello yen, Tokyo ha scambiato per gran parte della seduta in positivo, dopo la perdita dell’1,31% registrata mercoledì, per poi virare comunque in negativo in chiusura, segnando una perdita superiore all’11% nell’intero trimestre. In chiusura il Nikkei 225 ha segnato un declino dello 0,71% (performance in linea con quella dell’indice più ampio Topix, deprezzatosi dell’0,68%).

Tra i singoli titoli, da segnalare l’ennesimo declino (intorno al 4%) per Sharp, dopo che mercoledì è arrivata l’intesa sul takeover della conglomerata nipponica da parte di Hon Hai Precision Industry: l’azienda di Taiwan nota come Foxconn acquisirà circa due terzi del capitale di Sharp, pagando 88 yen per azione contro i 118 yen dell’offerta originaria e a sconto del 35% rispetto alla chiusura al Nikkei nella seduta di mercoledì. Il valore dell’operazione scende così a 389 miliardi di yen (3,06 miliardi di euro) contro i 490 miliardi (3,86 miliardi di euro) annunciati a fine febbraio.

Sul fronte macro, i nuovi cantieri edili residenziali in Giappone hanno segnato un progresso su base annuale in febbraio del 7,8% in quella che è la crescita più sostenuta dallo scorso mese di agosto. Il dato si confronta con l’incremento di appena lo 0,2% in gennaio e il declino del 2,8% atteso dagli economisti.
In ribasso anche per Seoul, con il Kospi che ha segnato una perdita dello 0,31% al termine degli scambi, mentre la giornata è stata più che positiva per Sydney: l’S&P/ASX 200 ha infatti guadagnato l’1,45% grazie a performance positive da gran parte dei settori (da quello finanziario al minerario), visto che l’indebolimento del dollaro Usa è una buona notizia per l’export australiano, prevalentemente di materie prime e quindi prezzato nella divisa americana.

Avvicinandosi alla chiusura lo Shanghai Composite viaggia intorno alla parità come pure lo Shanghai Shenzhen Csi 300 mentre è di circa mezzo punto percentuale il guadagno dello Shenzhen Composite. In declino invece Hong Kong: l’Hang Seng perde intorno allo 0,50% (performance non molto migliore per l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China). 

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in rialzo. Ieri il Dow Jones ha guadagnato lo 0,47%, l’S&P 500 lo 0,44% e il Nasdaq Composite lo 0,47.
Positivo il dato macroeconomico pubblicato in giornata. La stima ADP (National Employment Report) sul mondo del lavoro ha evidenziato, nel mese di marzo, una crescita di 200 mila nuovi impieghi. Il dato è risultato superiore alle attese degli addetti ai lavori che si aspettavano un incremento di 194 mila posti di lavoro. Rivista al ribasso la rilevazione precedente a 205 mila unità, da 214 mila.
Sul fronte societario Lulu lemon Athletica +10,71%. Lo specialista dei prodotti per lo yoga ha annunciato una trimestrale superiore alle attese. Nel quarto trimestre l’utile è cresciuto a 117,4 milioni di dollari (0,85 dollari per azione) da 110,9 milioni dello stesso periodo di un anno prima. I ricavi sono aumentati del 17% a 704,3 milioni. La società aveva previsto un Eps di 0,78-0,80 dollari su ricavi per 690-695 milioni.
State Street +0,64%. Il gruppo finanziario ha annunciato l’acquisto di GE Asset Management da General Electric per un importo di circa 485 milioni di dollari in contanti. Il closing dell’operazione è previsto per il terzo trimestre.
Carnival +5,5%. Il gruppo delle crociere ha chiuso il primo trimestre con un utile per azione adjusted di 0,39 dollari contro i 31 centesimi indicati dal consensus. La società ha anche alzato la parte bassa della guidance sugli utili per l’intero esercizio a 3,20-3,40 dollari da 3,10-3,40 dollari.
Valeant -6,59%. Il gruppo farmaceutico ha richiesto una nuova estensione della scadenza per la presentazione del rapporto annuale.
Apple +1,75%. Cowen ha alzato il rating sul titolo del produttore di iPhone a outperform da market-perform.
MetLife +5,23%. Un giudice federale ha annullato la decisione delle Autorità Usa di classificare il gruppo assicurativo tra le compagnie sistematicamente importanti per il sistema finanziario. La decisione esclude la minaccia di una regolamentazione più stringente.
Boeing -1,77%. Il gigante aerospaziale ha annunciato che taglierà 4.500 posti di lavoro.

Europa
Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,6%, il Cac40 di Parigi l’1%, il Ftse100 di Londra lo 0,5% e l’Ibex35 di Madrid l’1,1%. In Germania a febbraio le Vendite al Dettaglio hanno fatto segnare una flessione dello 0,4% su base mensile. Le attese erano fissate su un incremento dello 0,3%. Su base annuale l’indice è invece cresciuto del 5,4% (consensus pari a +2,2%), dal -1,2% della rilevazione di gennaio. In Francia a marzo l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,7% su base mensile a fronte di un incremento dello 0,3% rilevato a febbraio ed è diminuito dello 0,2% su base annuale. L’indice armonizzato è diminuito dello 0,1% su base annua. Nel mese di febbraio la spesa per consumi è cresciuta dello 0,67% su base mensile, dopo un incremento dell’1% rilevato il mese precedente.
Gli addetti ai lavori avevano stimato un incremento del valore della spesa al consumo pari allo 0,1%. In Spagna la stima preliminare dell’inflazione (indice dei prezzi al consumo armonizzato HICP) ha mostrato nel mese di marzo una flessione dell’1% su base annua dopo un calo dell’1% anche a febbraio. Le attese erano per una discesa più contenuta pari allo 0,9% su base annua. Sale dello 0,6% su base mensile l’indice dei prezzi al consumo nazionale, dopo la variazione negativa dello 0,4% rilevata a febbraio. Sempre in Spagna a febbraio le vendite al dettaglio sono aumentante del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2015, lievemente al di sotto del consensus fissato al +4%.

Italia
Piazza Affari ha chiuso in rialzo. L’indice Ftse Mib ha chiuso con un progresso dell’1,12% a 18.375,32 punti. Effetto Bce sulle aste del Tesoro italiano: i Btp a 5 e 10 anni ieri sono stati collocati ai minimi storici.

Sul valutario la debolezza del dollaro Usa si è fatta sentire sulle materie prime e, di conseguenza, sui titoli azionari legati al petrolio. Il petrolio Wti si è riportato in area 40 dollari al barile. Sul listino milanese hanno messo il turbo Eni, che ha guadagnato il 2,81% a 13,52 euro, e Saipem, che è salita del 7,88% a 0,356 euro.
Ben comprati anche i titoli della galassia Agnelli, in particolare FCA e Exor che hanno segnato rispettivamente un balzo del 5,85% a 7,24 euro e del 5,72% a 32,51 euro.
Su di giri Mediaset (+5,76% a 3,674 euro) dopo i dati pubblicati dall’Osservatorio FCP-Assoradio sul fatturato pubblicitario, che a febbraio è aumentato del 5,9% a 25,7 milioni di euro. Mediaset ha acquisito sul finire dello scorso anno Finelco, la holding che controlla Virgin Radio, Radio 105 e Radio Montecarlo. Il Biscione attende ora la conclusione avviata dall’Antitrust a metà febbraio.
Sotto pressione il settore bancario in scia ai timori degli investitori sulla possibilità nuovi aumenti di capitale dopo la fusione tra Bpm e Banco Popolare, con quest’ultimo costretto dalla Bce ad una ricapitalizzazione di 1 miliardo di euro, e l’offerta del fondo Apollo per Carige. Mps ha ceduto il 2,42% a 0,525 euro, Banco Popolare il 3,15% a 6,46 euro, Popolare di Milano l’1,39% a 0,639 euro, Ubi Banca il 3,97% a 3,384 euro, Unicredit il 3,43% a 3,27 euro.
Telecom Italia (-0,31% a 0,954 euro) ha scelto il nuovo Ad: come da previsioni Flavio Cattaneo, già consigliere di Telecom e numero uno di Ntv, prenderà le redini del gruppo delle telecomunicazioni. Il mercato aveva fiutato un’accelerazione nella nomina del nuovo Ceo, ma in pochi si aspettavano la nomina in giornata.

I dati macro attesi oggi
Giovedì 31 Marzo 2016

07:00 GIA Nuovi cantieri residenziali feb;
08:00 GER Vendite al dettaglio feb;
08:45 FRA Inflazione (prelim.) mar;
08:45 FRA Consumi feb;
09:00 SPA Inflazione (prelim.) mar;
09:0 0 SPA Vendite al dettaglio feb;
09:55 GER Variazione n° disoccupati mar;
09:55 GER Tasso di disoccupazione mar;
10:30 GB Indice credito al consumo feb;
10:30 GB PIL (finale) trim4 2015;
11:00 EUR Inflazione (flash) mar;
11:00 ITA Inflazione (prelim.) mar;
12:00 ITA Indice prezzi alla produzione feb;
13:30 EUR Verbali BCE;
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
15:30 USA Intervento Evans (Fed);
15:45 USA Indice PMI Chicago mar.