Ritrovato uno dei primi articoli di PPP

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(ANSA) – BOLOGNA, 24 MAR – E’ stato ritrovato uno dei primissimi articoli scritti da Pier Paolo Pasolini: ‘Nota sull’odierna poesia’, pubblicato nell’aprile del 1942 su ‘Gioventù italiana del Littorio. Bollettino del Comando federale di Bologna’. L’originale di quella che potrebbe essere la prima cosa scritta da Pasolini è stato riscoperto grazie al progetto ‘Pasolini ’42’ dell’Istituzione Biblioteche di Bologna ed è la sorpresa della mostra Officina Pasolini, promossa dalla Cineteca di Bologna al Mambo fino a lunedì 28 marzo.
    Quella di un non ancora ventenne Pasolini è una decisa difesa dei poeti contemporanei che ritrova i “valori intimi e veri della poesia nella lirica, per esempio, di un Ungaretti o di Montale: od anche di qualche poeta più giovane, come Betocchi o Penna”. L’articolo – pubblicato solo su ‘Gioventù italiana del Littorio’ e mai più riapparso in alcuna pubblicazione – sarà presentato il 25 marzo alla mostra, in occasione della visita guidata condotta dai curatori Gian Luca Farinelli e Marco Antonio Bazzocchi.
   

(ANSA) – BOLOGNA, 24 MAR – E’ stato ritrovato uno dei primissimi articoli scritti da Pier Paolo Pasolini: ‘Nota sull’odierna poesia’, pubblicato nell’aprile del 1942 su ‘Gioventù italiana del Littorio. Bollettino del Comando federale di Bologna’. L’originale di quella che potrebbe essere la prima cosa scritta da Pasolini è stato riscoperto grazie al progetto ‘Pasolini ’42’ dell’Istituzione Biblioteche di Bologna ed è la sorpresa della mostra Officina Pasolini, promossa dalla Cineteca di Bologna al Mambo fino a lunedì 28 marzo.
    Quella di un non ancora ventenne Pasolini è una decisa difesa dei poeti contemporanei che ritrova i “valori intimi e veri della poesia nella lirica, per esempio, di un Ungaretti o di Montale: od anche di qualche poeta più giovane, come Betocchi o Penna”. L’articolo – pubblicato solo su ‘Gioventù italiana del Littorio’ e mai più riapparso in alcuna pubblicazione – sarà presentato il 25 marzo alla mostra, in occasione della visita guidata condotta dai curatori Gian Luca Farinelli e Marco Antonio Bazzocchi.