Il 2016 si apre con il segno meno per l’export italiano: a gennaio, le esportazioni si riducono del 2,2% rispetto al mese di dicembre 2015, mentre appaiono sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato si inserisce in un trend che vede anche l’export della Germania, primo esportatore europeo, virare in territorio negativo per la prima volta da oltre un anno (-1,4%).
Anche in termini di saldo, l’attivo del Made in Italy si riduce in un anno di circa un miliardo di euro, soprattutto a causa della riduzione del surplus dei beni di consumo e strumentali, mentre a livello complessivo, la bilancia commerciale sperimenta una contrazione di oltre 180 milioni di euro.
“A pesare sul dato di inizio anno è soprattutto la performance verso i Paesi Extra-Ue (-6,3%), penalizzati dal rallentamento di economie fino ad oggi in espansione, come la Cina e i Paesi dell’Area Mercosur, dove perdiamo terreno con tassi di decremento che variano dal 12,0% ad oltre il 18%, e dalle sanzioni sul fronte russo, che provocano una riduzione di circa un quarto delle vendite. – sottolinea Gian Domenico Auricchio, Presidente di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – Per inserirsi in questi mercati e coglierne le opportunità, è necessaria una promozione più radicata, che favorisca per le imprese italiane un contatto diretto e costante con le comunità d’affari locali; in questo, la rete delle Camere italiane all’estero, grazie proprio al forte e strutturato presidio dei territori esteri, rappresenta un interlocutore fondamentale”.
A livello settoriale, i comparti del Made in Italy tradizionale sperimentano una riduzione più o meno consistente, dall’1,1% dell’agroalimentare al 5,6% della meccanica. Unico dato in controtendenza, quello dei mezzi di trasporti, che a gennaio incrementano le vendite del 3,3% su base annua.