(ANSA) – NAPOLI, 17 MAR – Trent’anni di reclusione è la pena inflitta a Vincenzo Carnevale, che nel febbraio 2013 investì con l’auto e poi diede fuoco alla moglie Giuseppina Di Fraia morta dopo tre giorni di agonia.
La sentenza è stata emessa oggi dalla IV sezione della Corte di assise di appello di Napoli (presidente Domenico Zeuli)che ha accolto le richieste del pg Carmine Esposito. In primo grado l’imputato era stato condannato all’ergastolo. Il processo si è svolto con rito abbreviato. In primo grado il gup aveva inflitto l’ergastolo applicando come riduzione di pena l’esclusione dell’isolamento diurno. I magistrati di Appello hanno tuttavia ritenuto che l’isolamento diurno non potesse essere applicato in questo caso e quindi la riduzione di pena, prevista dal rito abbreviato, è stata quantificata in trent’anni.
(ANSA) – NAPOLI, 17 MAR – Trent’anni di reclusione è la pena inflitta a Vincenzo Carnevale, che nel febbraio 2013 investì con l’auto e poi diede fuoco alla moglie Giuseppina Di Fraia morta dopo tre giorni di agonia.
La sentenza è stata emessa oggi dalla IV sezione della Corte di assise di appello di Napoli (presidente Domenico Zeuli)che ha accolto le richieste del pg Carmine Esposito. In primo grado l’imputato era stato condannato all’ergastolo. Il processo si è svolto con rito abbreviato. In primo grado il gup aveva inflitto l’ergastolo applicando come riduzione di pena l’esclusione dell’isolamento diurno. I magistrati di Appello hanno tuttavia ritenuto che l’isolamento diurno non potesse essere applicato in questo caso e quindi la riduzione di pena, prevista dal rito abbreviato, è stata quantificata in trent’anni.