“Siamo passati da 87 focolai di brucellosi bufalina registrati in altrettanti allevamenti Casertani nel corso del 2021, a 25 focolai del 2024, su un totale di circa 750 aziende. Ottimo risultato se si pensa che tutto ciò è avvenuto preservando il patrimonio bufalino del territorio, rimasto sostanzialmente invariato. Anche i comuni cluster di infezione, all’inizio 6, oggi sono diventati 4”. Lo dice in una nota Salvatore Ciardiello, presidente di Copagri Campania commentando la situazione del settore bufalino in Campania.
Rispetto a qualche anno fa, la Regione Campania non è più la grande attenzionata per quel che riguarda la brucellosi.
“Oggi, purtroppo, sono gli amici della Regione Sicilia a dover fare i conti con 86 focolai di brucellosi bovina, che interessano ben 6 province dell’isola. – prosegue ancora Ciardiello – Ringrazio il presidente Vincenzo De Luca, prosegue Ciardiello, per le eccellenti risorse umane messe in campo per raggiungere questo primo importante traguardo, all’inizio nient’affatto scontato. Ora è indispensabile proseguire, con la stessa tenacia e determinazione, l’opera di risanamento degli allevamenti e del territorio, attentamente curata dal Supervisore regionale, affinché non si ritorni più, come già accaduto nel 2015, a un aumento esponenziale della brucellosi. Il settore non potrebbe assolutamente sopportare un’altra emergenza. Abbiamo molto apprezzato – conclude Ciardiello – anche l’impegno mantenuto dalla Regione Campania per sostenere, attraverso un primo stanziamento di 7 milioni di euro, il reddito degli allevatori interessati dalla brucellosi nel triennio 2022-2024. Auspichiamo che tale misura venga rifinanziata anche per il periodo 2017-2021, affinché altri imprenditori che hanno avuto animali infetti possano giovarne”.
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