Un finanziamento da 25 milioni per attrarre in Italia 54 ricercatori, italiani o stranieri: è quanto prevede il nuovo Bando del programma ‘Rita Levi Montalcini’ del ministero dell’Università e della Ricerca, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Per il ministro Anna Maria Bernini “il rifinanziamento del Bando Montalcini è la dimostrazione concreta della nostra volontà di investire nei talenti della ricerca. Con questo programma – ha rilevato – vogliamo non solo incentivare il ritorno di chi, arricchito da esperienze all’estero, aveva scelto o dovuto lasciare il Paese. Ma anche offrire l’opportunità ai giovani ricercatori di sentirsi con le loro idee protagonisti del cambiamento”. Il programma 2022-2024 è infatti rivolto anche quest’anno a studiosi di ogni nazionalità che abbiano fatto il dottorato di ricerca o che abbiano un titolo equivalente, e che stiano svolgendo all’estero un’attività didattica o di ricerca da almeno tre anni. Per agevolarne l’assunzione, il ministero ha chiesto in anticipo alle università la disponibilità ad accogliere i vincitori che, dopo l’ottenimento dell’abilitazione scientifica e la valutazione positiva da parte degli atenei, saranno inquadrati nel ruolo di professori associati a partire dalla conclusione del terzo anno del contratto. I vincitori potranno indicare, in ordine di preferenza, le cinque università statali nelle quali intendono svolgere il loro progetto di ricerca. Le loro domande dovranno essere inoltrate, esclusivamente per via telematica. entro 30 giorni dalla pubblicazione del Bando nella Gazzetta Ufficiale. Le candidature verranno valutate da una commissione ministeriale e, sulla base dei risultati, i vincitori verranno chiamati dall’Università cui sono destinati e che sarà finanziata direttamente dal ministero per attivare un contratto triennale di ricercatore. Il finanziamento ministeriale prevede inoltre una somma aggiuntiva al costo del contratto per finanziare lo svolgimento del progetto di ricerca. Istituito nel 2010, il Programma Rita Levi Montalcini ha avuto fin dall’inizio l’obiettivo di permettere ai giovani ricercatori che lavorano all’estero di venire in Italia per svolgere la loro attività presso un’università statale. Ad alimentare il programma è il Fondo per il Finanziamento Ordinario (Ffo) del Ministero per l’Universitàò e la ricerca.