Per l’undicesimo anno consecutivo, Terrazza Bosquet, il ristorante all’interno del Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento, guidato dall’Executive Chef Antonino Montefusco vede confermata la prestigiosa stella Michelin, che lo segnala come “una delle eccellenze culinarie italiane nella ristorazione”. “Siamo molto orgogliosi del riconoscimento ottenuto, un risultato che conferma la cura e l’attenzione con cui la nostra famiglia guida la struttura da ormai sei generazioni – ha dichiarato Guido Fiorentino, presidente e ad di Grand Hotel Excelsior Vittoria –. Terrazza Bosquet è uno dei luoghi più noti e rinomati dell’hotel, un ristorante ricco di storia in grado di unire la cucina gourmet all’arte e alla tradizione del territorio e di rinnovarsi costantemente” .
Il ristorante prende il nome dal celebre scenografo belga Thierry Bosquet che decorò originariamente le sue eleganti salette, oltre ad alcuni ambienti interni dell’hotel. Successivamente, la ristrutturazione del 2011 ha donato al ristorante una nuova sala interna, impreziosita con marmi pregiati e boiserie in legno, e arricchita da una proposta di mostre periodiche d’arte contemporanea che rendono l’esperienza culinaria un viaggio tra sapori e arte.
Dal 2016 la cucina è curata dall’Executive Chef Antonino Montefusco, la cui carriera ha inizio al Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento, nel 2004, dove rimane per un anno. Dopo una formazione internazionale in Svizzera presso il Domaine de Châteauvieux a Satigny, e l’esperienza in alcuni dei più rinomati ristoranti stellati, come La Pergola dell’Hotel Hilton Cavalieri a Roma e il ristorante Rossellinis dell’allora Palazzo Sasso a Ravello, solo per citarne alcuni, nel 2009 Montefusco torna in qualità di Sous Chef all’Excelsior Vittoria, un luogo che ormai è diventato la sua casa gastronomica, diventando poi nel 2016 Executive Chef. “La mia visione gastronomica è radicata in un profondo rispetto per le mie radici, che considero il fondamento di ogni mia creazione” afferma Montefusco. “La cucina è ciò che siamo stati. Il piatto nasce dal mio passato e dalla mia memoria, elementi essenziali, ma non vincolanti delle mie creazioni.