Roma, 3 nov. (askanews) – “Il pericolo che le banche dati non solo delle procure ma anche di altri organismi nevralgici dello Stato, possano essere spiate è concreto, serio e grave. L’articolo 31 del Ddl Sicurezza sui nuovi poteri dei servizi segreti deve essere stralciato immediatamente”. Lo affermano i capigruppo M5S al Senato e alla Camera Stefano Patuanelli e Francesco Silvestri e i componenti M5S nel Copasir Roberto Scarpinato e Marco Pellegrini.
“Il M5S – aggiungono – da molto tempo ha sollevato inascoltato l’allarme sul fatto che da una parte governo e maggioranza stanno aumentando a dismisura i poteri del servizi segreti e dall’altro non prevedono alcun potenziamento dei sistemi di controllo”.
“Questi pericoli – proseguono capigruppo e parlamentari M5s- li abbiamo denunciati sin da quando il centrodestra nel dicembre 2022 ha potenziato i poteri di intercettazione dei servizi segreti; poi in sede di indagine conoscitiva della Commissione giustizia del Senato sulle intercettazioni; ancora, in occasione dell’esame della legge sulla cybersicurezza e infine denunciando per primi il pericolo insito nell’articolo 31 del Ddl Sicurezza, che trasforma tutta la pubblica amministrazione in una sorta di gigantesca Ovra, obbligando impiegati e funzionari ad agire come spie, anche in violazione della privacy”.
“Le recenti indagini della Procura di Milano – sottolineano-stanno facendo emergere una situazione drammatica e allarmante. Tutti gli emendamenti presentati dal M5S a prima firma Scarpinato, da ultimo al ddl Cybersicurezza, sono stati sistematicamente rigettati. Lo stesso è avvenuto alla Camera con quelli presentati a firma Pellegrini e Colucci. Apprendiamo ora che esistono organizzazioni criminose che operano tramite intercettazioni illegali e violando i data base statali, per costruire dossier in cambio di denaro e anche in collaborazione con potenze straniere, i cui indagati avevano rapporti opachi con esponenti dei Servizi e con altri funzionari di vertici statali. In questa situazione si impone lo stralcio immediato dell’articolo 31 del Ddl Sicurezza. E’ una misura di emergenza e di prudenza minimale in attesa che la Procura di Milano e il Copasir esauriscano i loro accertamenti. Sono in gioco fondamentali diritti dei cittadini e la rettitudine delle istituzioni repubblicane, così come avvenuto più volte nella storia del nostro Paese”.