Gli Usa al voto per la Casa Bianca: un esito non facile da gestire, qualunque esso sia

27

Il fine settimana XXL è in dirittura di arrivo. Non che si possa fare già una sintesi dell’accaduto – sarebbe manchevole e approssimata – ma alcune linee di tendenza sembra che si siano rivelate con evidenza particolare, quindi possono prestarsi a essere usate come argomento di conversazione. La scelta di definire in tal modo tutti gli scambi di idee che si articoleranno per la gran parte nel pomeriggio, è dovuta al fatto che sono molti gli argomenti, tipici del periodo, che si prestano a essere messi in discussione.
Si parte da riflessioni che sono ogni anno la versione aggiornata di quelle dell’anno prima, quella che a sua volta aveva ricevuto trattamento analogo e così indietro fino a che la memoria è riuscita a trattenerle nella sezione ricordi. Riguardano le considerazioni a trecentosessanta gradi sui mille e passa modi di considerare quella ricorrenza, non andando mai sensibilmente oltre il corrispondente e fatidico “non ci sono più le mezze stagioni, signora mia (optional)”. Così, affrontato, seppure in parte, un lotto di argomenti di quel genere, quanti hanno dato prova di stoicità, superando quella forma di rodaggio psichico, sono concessi l’avventurarsi in qualcosa di simile a un rodeo. Lo stesso che, durante lo svolgimento, non fa sconti a nessuno di tiri mancini pressoché incontrastabili. Da un po’ di tempo si sono surriscaldati un po’ tutti, non certo in maniera giovevole, i rapporti tra i vari paesi per un verso o per l’altro, messi in combine con i fatti bellici. Tutto ciò fino a uno stadio di addizione con buona parte delle conseguenze che vanno a aggiungersi al cumulo di quelle già in essere. C’è ora da affrontare e non sará una questione di giorni, l’elezione del Presidente degli USA, cioè la prima Superpotenza del mondo. Per ammissione della stampa specializzata, il risultato di quella macchina elettorale, già di per sé non facile da gestire, nell’attuale momento storico é appesantita da nuovi è, almeno questo è l’augurio, estemporanee complicazioni. Le guerre che si stanno complicando, la singolarità del comportamento dei candidati e le minacce nucleari di Mosca e delle sue colonie, in questi ultimi giorni fanno tremare le vene ai polsi non solo agli attori USA ma anche a figuranti e comparse dappertutto nel mondo. Le conclusioni? Domani il mondo non cascherà, ma tra qualche settimana il livello del pericolo atomico si troverà a essersi ancor più innalzato. Tra non molto la TV manderà in onda lo sport e, alla fine della eventuale cena (il pranzo domenicale sarà stato, come per abitudine, particolarmente abbondante). Quindi a nanna, dando per scontato che il sonno porterà buoni consigli.
Ma sarà vero, chiederanno i più scettici mentre si infilano sotto le coltri. Risposta ipotetica di chi non ha dubbi di tal genere, perché no, tanto non costa niente. Ciò riportato, buona notte a tutti con l’augurio che domani mattina almeno non sia diverso da questo appena terminato.