La politica senza anima

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1.
“Al buio cerco i tuoi occhi verdi. Stiamo giocando a nascondino… 1, 2, 3… via! Dove sei? 1, 2, 3… via! Ti cerco… sono passati 25 anni. Tu sei vicino, ti sento ridere, sento il tuo fiato sul collo. 1, 2, 3… Mi giro… Ti vedo!” Così scrive Gianpaolo Barbieri, uno dei grandi maestri della fotografia, nel suo libro ”Fiori della mia vita”. Ne dà conto il Corriere della Sera di venerdì 26 di febbraio in un bell’articolo di Daniela Monti. Confesso: ho sempre avuto, ed il tempo non mi ha aiutato a “crescere”, un atteggiamento un poco estraneo al tema dell’Amore fra persone dello stesso sesso. Forse per la “paura” di approfondire o per “condizionamenti” antichi. Naturalmente non mi è mai mancato il rispetto civile, morale e sociale per chi nutre questi sentimenti. Epperò l’esperienza, vissuta e raccontata, di questo grande fotografo mi ha colpito molto: amava, lui di trenta anni più anziano, un ragazzo, del bergamasco, Evar, “bello come un Dio greco”, morto tragicamente, travolto con la sua moto da due auto. Era il 1991. Aveva 21 anni. “La memoria è tutto, è la fonte di ogni nuova idea: dalla testa non può uscire nulla che non sia, in qualche modo, già dentro. C’è chi dialoga con le persone che ha perduto, io ho sempre avuto Evar nella mia vita: ho a casa un suo ritratto e davanti, ogni giorno, metto un fiore nuovo. Ho custodito tutto, anche i biglietti che mi scriveva, infantili e profondi. All’Amore non importa delle leggi, dei contratti: chiede solo di essere seguito”. Ancora: “Ho sognato di essere in una stanza piena di fiori e di persone. Da lontano ti vedo. Nella mano tieni un casco della moto. Mi sorridi e dici: “Non credere a coloro che ti diranno che sono morto! Io sono qui per te””. Parole, sentimenti tenerissimi, e dolorosi, custoditi con pudore per 25 anni. Mi vengono in mente le parole, che evocano il monito evangelico “Nolite iudicare”, di Papa Francesco: “Chi sono io per giudicare?!” L’Amore non si può prestare né a strumentalizzazioni, né a volgarità. Né a giudizi, che spesso sono pregiudizi. Su questa terra, almeno, nessuno ha titolo per giudicare! Questa bella storia mi ha fatto molto riflettere!

2.
Gli Oscar del Cinema hanno fornito lo spunto per mille sensazioni positive. Ha vinto Leonardo Di Caprio, finalmente, con un film “The Revenant”, del regista Iñárritu, anche lui premiato con l’Oscar, che parla del valore dell’integrazione razziale e della salvaguardia dell’ambiente. Ha vinto, anche per lui finalmente, Ennio Morricone con la colonna sonora di “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino: il suo discorso di ringraziamento, la sua tenera dedica alla moglie, ha emozionato tutti, come la sua Musica. Ha vinto l’Oscar, come miglior film, “Spotlight”, sulla tragedia che vive la Chiesa, relativa ai preti pedofili, di cui alle mille coperture e ai mille silenzi, spesso “motivati” da un malcelato, ed inconcepibile, senso dell’onore da salvaguardare. Silenzio, omertà, complicità sulla pelle di migliaia di vittime indifese, la cui vita e stata distrutta da quella esperienza indelebile. Con Papa Benedetto, ed ancor più con Papa Francesco, il velo è caduto ed i “protagonisti” di tanto scempio vengono colpiti con durezza e le loro responsabilità vengono smascherate. Torna così la fiducia in un tempo nuovo per la Chiesa, anche in questo campo delicato. E quei ragazzi, dolorosamente segnati, possono guardare in faccia carnefici e complici. Senza paura. Sarà sufficiente per alleviare, almeno, il loro dolore?

3.
Le primarie del PD: un fallimento annunciato! Senza anima, senza pathos, senza fuoco, senza proposte e senza… Politica. Salvo il tema iniziale, comunque “vecchio”, sullo scontro generazionale e sul… parricidio di Bassolino (anche qui un delitto senza… sangue!), per il resto solo malinconia. Sullo sfondo, “protagonista” torbido, il “caso” del Comune di Casavatore. Un “duello” surreale quello fra Quarto per il Movimento 5 Stelle e Casavatore per il PD: tutto in bella mostra sulle pagine nazionali. Questo passa il convento della Politica, almeno a Napoli. Allo stato delle cose il Sindaco può dormire sonni tranquilli. Non so i Napoletani! A meno che… l’antico Bassolino non abbia un colpo di coda poderoso e tiri fuori dal letargo, anche con la sua campagna “casa per asa”, gli astenuti del passato e li trascini alle primarie e poi al voto di giugno. All’insegna di un altro slogan abusato: “L’usato sicuro”. Comunque c’è poco da stare allegri dalle nostre parti. Franco Iacono