Edison ha realizzato una nuova centrale termoelettrica a ciclo combinato di ultima generazione a Presenzano, in provincia di Caserta, un impianto che insieme alla centrale gemella di Porto Marghera (VE) inaugurata da Edison lo scorso anno, « e tra gli impianti più avanzati ed efficienti al mondo, il più efficiente d’Italia», si legge in una nota del gruppo. «Di primato in primato confermiamo il nostro ruolo di pioniere in Italia di impianti tecnologicamente avanzati e di operatore responsabile, che con una visione di lungo termine pianifica e investe per il futuro del Paese. Negli ultimi due anni abbiamo messo in esercizio 1.500 MW di nuova potenza programmabile, la più avanzata al mondo, la prima di questo tipo in Italia e contemporaneamente abbiamo fortemente investito nelle energie rinnovabili, mettendo in esercizio nuovi 100 MW in Sicilia e 50 MW in Piemonte , inoltre ad oggi abbiamo circa 260 MW di nuovi cantieri rinnovabili già aperti su tutto il territorio nazionale – commenta Marco Stangalino, EVP Power Asset di Edison -. Grazie ai due nuovi impianti di Presenzano e Marghera, Edison garantisce al Paese una capacità produttiva altamente strategica per la stabilità del sistema nazionale, consentendo lo sviluppo delle stesse energie low carbon e concorrendo agli obiettivi italiani ed europei di decarbonizzazione». La realizzazione della centrale di Presenzano ha richiesto un investimento di oltre 450 milioni di euro e quasi quattro anni di lavori, con il coinvolgimento di oltre 1.200 addetti e 130 imprese fornitrici, di cui il 50% proveniente dalla regioneCampania . L’impianto ha una potenza installata di 770 MW ed e in grado di soddisfare il fabbisogno annuale equivalente di oltre 1.500.000 famiglie. La centrale utilizza una turbina a gas naturale ad alta efficienza GT36 di classe H, sviluppato da Ansaldo Energia, che permette di ottenere un’efficienza energetica pari a circa il 63%, una delle più alte in Europa e la più alta in Italia, assicurando una riduzione delle emissioni specifiche di anidride carbonica fino al 30% alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano. Inoltre, la centrale ha prestazioni ambientali molto elevate garantendo emissioni di ossidi di azoto (NOx) inferiori di oltre il 60% rispetto ad impianti esistenti di taglia analoga, nonche un limitato utilizzo delle risorse idriche grazie all’adozione di sistemi di raffreddamento ad aria. L’impianto e intitolato a Flavio Crescentini, manager di Edison prematuramente scomparso, che ha avuto un ruolo cruciale, come responsabile dell’avviamento e messa in marcia dei precedenti impianti a ciclo combinato sviluppato da Edison a partire dal 1992. A livello ambientale, su un’area di oltre 3 ettari prossima all’impianto, sono state piantumate sia cortine arboree che arbustive (circa 140 alberi e 1.000 arbusti). Durante i lavori per la sua realizzazione, nel corso delle fasi di scavo che hanno interessato l’area della centrale ed i tracciati del metanodotto e dell’elettrodotto, sono stati rinvenuti diversi reperti archeologici risalenti sia all’ eta del bronzo che al periodo tra il VI ed il V secolo aC La raccolta, la catalogazione e il restauro sono stati curati dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento. Alcuni di questi ritrovamenti sono conservati all’interno della stessa centrale in uno spazio ad essi dedicato. Edison, ricorda infine con una nota, «ha un forte legame con la Campania e partecipa attivamente alla vita economica e sociale di questa Regione. E presente sul territorio attraverso tutte le principali attività del Gruppo, dalla generazione di elettricità fino alla vendita di luce e gas e servizi energetici e ambientali. Inoltre, Edison è proprietaria e gestisce oltre 340 MW di impianti eolici nella regione, che rappresentano circa il 10% della sua potenza rinnovabile installata; e sta portando a termine la costruzione di nuova potenza fotovoltaica, pari a 28 MW, che entrerà in esercizio nel 2025».