Turismo, in Italia raddoppia la spesa dei viaggiatori stranieri

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Folla di turisti a Fontana di Trevi a Roma
“Raddoppia la spesa dei viaggiatori stranieri nel biennio 2023-2024 rispetto al biennio precedente”. Lo sottolineano i responsabili di Vamonos-Vacanze.it, tour operator specializzato in viaggi esperienza. In merito al turismo italiano inbound ed outbound, il 2024 “è stato incredibile”. Nonostante l’inflazione e il rincaro dei prezzi e nonostante qualche nostra regione abbia fatto registrare una significativa contrazione, alla fine quest’anno si chiuderà in linea con quello precedente, prevedendosi ancora boom per le principali città d’arte come Roma, Firenze, Venezia e Napoli da parte di turisti stranieri, soprattutto spagnoli, tedeschi, francesi ed americani. Facendo riferimento ai rapporti della Banca d’Italia, Vamonos-Vacanze.it rileva che alla crescita delle entrate turistiche dell’Italia hanno contribuito in pari misura la spesa dei viaggiatori provenienti dall’Unione Europea e quella dei viaggiatori extra-Ue: per i primi ha pesato un notevole incremento delle entrate dalla Spagna, mentre per i secondi ha pesato soprattutto il forte incremento delle entrate dagli Stati Uniti e – in misura minore – dal Regno Unito.
La spesa per i ‘viaggi di vacanza’ è stata trainata soprattutto dai ‘viaggi culturali’ e dalle visite alle città d’arte, che erano stati maggiormente penalizzati nel periodo pandemico. Ma è aumentata significativamente anche la spesa connessa con i ‘viaggi di lavoro’, “in un contesto di ripresa del turismo internazionale globale, che vede crescere significativamente la quota di mercato dell’Italia” sottolineano gli analisti di Vamonos-Vacanze.it.
Le quote di Stati Uniti, Spagna e Regno Unito sono aumentate, mentre sono lievemente scese quelle di Francia, Germania e Turchia. Mentre la spesa dei viaggiatori russi – come era prevedibile – si è ulteriormente dimezzata, andando a rappresentare ora appena lo 0,2% sulle entrate turistiche dell’Italia. Le entrate legate ai ‘viaggi di vacanza’ pesano per il 60% su quelle complessive ed ammontano a 27 miliardi, trainate dalla forte espansione delle visite alle città d’arte (+275%), una componente che è tornata a rappresentare il motivo principale per questa tipologia di viaggio. “Ma anche le spese per i viaggi di lavoro hanno superato il valore antecedente lo scoppio della pandemia” aggiungono gli analisti di Vamonos-Vacanze.it. Certo è che si è ampliata notevolmente la quota di pernottamenti in albergo e nei villaggi turistici, da circa un quinto a quasi un terzo del totale, tuttavia la quota dei pernottamenti alberghieri resta di circa 8 punti percentuali al di sotto della media storica. E se nel 2021 appena il 28% dei viaggiatori stranieri era arrivato in Italia utilizzando l’aereo, tale quota è ora ritornata al 43%, il livello osservato prima del Covid. “Si osserva infine che l’incidenza delle regioni del Centro sulle entrate complessive è aumentata di ben 4,4 punti percentuali, portandosi al 24%, grazie al forte recupero delle vacanze culturali e dei viaggi nelle città d’arte quali prevalentemente Lazio e Toscana” concludono.